Iva Zanicchi: «Frank Sinatra m'invitò nella sua suite. La rivalità con Mina? Inesistente. Con Fellini cene speciali»

Una carriera lunga, immensa che non vuole ancora terminare

Iva Zanicchi: «Frank Sinatra m'invitò nella sua suite. La rivalità con Mina? Inesistente. Con Fellini cene speciali»
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Giovedì 7 Marzo 2024, 09:37

Trentatré pagine di Wikipedia per Iva Zanicchi. Una carriera lunga, immensa che non vuole ancora terminare. E perché dovrebbe farlo poi. Ha sempre cantato, tantissimi autori hanno scritto per lei. Purtroppo, racconta al Corriere della Sera, «gli autori famosi hanno scritto per me canzoni che non hanno avuto successo». Uno è Lucio Battisti, ad esempio. «Ha scritto una canzone bellissima che si intitola “Il mio bambino”. Forse era troppo avanti, forse io non l’ho curata. Sono andata a Sanremo e l’ho trascurata. Almeno, però, ho vinto quel Festival». Poi c'è Paolo Conte. «Ha chiamato la mia casa discografica: “Voglio scrivere un blues per Iva”. Lo ha fatto, è stato un flop. Anche con Tiziano Ferro non è andata bene». Discorso diverso per Zingara scritta da Enrico Riccardi e Luigi Albertelli.

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L'incontro con Sinatra 

Iva Zanicchi è stata la prima italiana a cantare al Madison Square Garden di New York.

E nella Grande Mela rifutò l'invito nella suite di Frank Sinatra. «Io volevo conoscere Sinatra a tutti i costi. Il mio impresario di allora scomodò sua mamma per combinare l’incontro, Sinatra dava retta solo alla sua mamma. Arrivai a una festa piena di gente al Plaza Hotel, c’era anche il vice presidente degli Stati Uniti. Sinatra era lontano da me, il mio impresario mi ha indicato, allora lui mi ha scritto un bigliettino: “Vieni nella mia suite”». Iva non ci andò. Il motivo? Semplice, racconta ancora al Corsera: «Ero con mio marito. E comunque non ci sarei andata lo stesso, non era quel tipo di incontro che volevo». 

Mina e le altre grandi

E la rivalità con Mina? Inesistente. «Mina era in un altro Olimpo. Abbiamo più o meno la stessa età, ma lei ha cominciato prima di me. È stata una ventata di aria fresca. Uno sconquasso la sua voce cristallina». Poi ci sono Milva, Patty Pravo, Orietta Berti. Ma con una in particolare Iva ha stretto una forte amicizia: «Sono amica con l’Orietta, ci vediamo spesso. C’è una cosa che ci unisce: siamo partite lo stesso anno dallo stesso posto: il concorso voci nuove di Reggio Emilia. C’era anche Gianni Morandi. Era il 1961».

Gli incontri

Nella sua vita ha incontrato tanti grandi, grandissimi com Federico Fellini, Picasso, Carrà, Burri, Yves Montand. «Tutti incontri che ti lasciano il segno». E pensare che «con Giuseppe Ungaretti abbiamo anche girato un filmato in un bosco vicino a Salsomaggiore. Sono rimasta con lui una settimana. Proprio come mi era successo con Fellini». Poi ancora: «Il maestro mi ha portato a cene speciali dove ho conosciuto anche Alberto Sordi. A me sembrava di stare al cinema».

La televisione

Poi è arrivata la televisione. «È stato Berlusconi che me l’ha proposta. Mi aveva visto nel primo grande show di Canale 5, Premiatissima, una gara tra sette cantanti dove presentavano Johnny Dorelli e Ornella Muti. Si era convinto che uno show lo dovessi presentare io». Solo dopo è tornata alla musica. «Dodici anni dopo sì, tanto alla fine il tempo che sono rimasta alla guida di Ok il prezzo è giusto». 

Infine la politica, questa volta contro la volontà di Silvio Berlusconi: «Mi disse: “Non ce la farai mai, stai facendo un errore. Hai un programma di successo e ti attirerai l’odio di chi non la pensa come te”. Nessuno credeva che ce l’avrei fatta, tranne un brianzolo che mi portavo dietro nei mercati». Al Corriere della Sera racconta la sua campagna elettorale fatta di niente: «Non avevo alternative. Mi sono fatta tutti i mercati della Lombardia. Nessun mi ha invitato in un programma televisivo dove invece ero sempre stata di casa. Ma alla fine ha vinto anche questa volta e ho fatto morire d’invidia tutti: c’è chi per la campagna elettorale ha speso milioni. Io quindicimila euro appena».

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