Giucas Casella: «Ero caduto in un pozzo da bambino. Mia madre mi ha salvato con la telepatia. Vivrò fino a 110 anni»

Giucas Casella: «Era caduto in un pozzo da bambino. Mia madre mi ha salvato con la telepatia. Vivrò fino a 110 anni»
di Luca Uccello
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Sabato 30 Dicembre 2023, 13:08 - Ultimo aggiornamento: 13:41

Giuseppe Casella Mariolo ha sempre avuto dei poteri speciali. Poteri che gli hanno permesso di diventare Giucas Casella. In un'intervista a "La Repubblica" il mentalista più famoso d'Italia racconta la sua infanzia in Sicilia nel dopoguerra, parla di suo padre muratore e madre casalinga. Ricorda tutto. Di essere stato scoperto da Edda Ciano, la flglia di Mussolini. Ma deve ringraziare Pippo Baudo per avergli dato fiducia e visibilità. Poi naturalmente anche Mara Venier. «A Mara devo la mia rinascita negli anni 90 con Domenica in. Ha tirato fuori un lato comico che neanche io conoscevo. Me l’ha fatto scoprire. Lei è un vero talento, una macchina da guerra, e poi è un amica leale e sincera che non ha mai smesso di volermi bene».  Infine, anche se non lo cita, il Grande Fratello Vip... 

Quando Giucas Casella cadde in un pozzo

La prima volta che capì di essere "speciale"? Quando è caduto in un pozzo in campagna, nella sua Sicilia. «Mia madre che era sordomuta non poteva sentire le mie grida di disperazione. Ma la chiamai comunque, ‘mamma mamma’.

E credo che il senso materno ma anche i primi episodi di telepatia la fecero arrivare in tempo per tirarmi fuori da lì».

E il suo nome d'arte nasce dai suoi poteri. «Me lo diede il parroco del mio paese, Don Sarullo. Ricordo che organizzò uno spettacolo nella parrocchia per dimostrare alle mamme dei miei compagni che il mio era un dono e che non era nulla di diabolico».

Giucas Casella si definisce un mentalista «perché i miei esperimenti sono legati alla forza del pensiero e della mente, non hanno nulla a che vedere con trucchi o illusioni». Leggeva tanto da giovane. «Mi sono ispirato a libri e racconti, ero curioso, mi affascinavano gli artisti di strada e lo diventai». Una vita non semplice. Ma Giucas credeva in se stesso: «Mi spostavo in continuazione in tutte le città. Finché a Milano incontrai un mio cugino che mi fece indossare un costume con mantelli e mi presentò a un impresario. Da lì iniziai a lavorare nei night club in tutta Italia, ero un attrazione molto richiesta. E poi iniziai a lavorare nelle navi da crociera come l’Achille Lauro. Feci il giro del mondo per 3 volte».

L'America e l'occasione mancata

Un rimpianto? Si, c'è. «Aver perso l’occasione di lavorare per la tv americana. Mi è mancato il coraggio per un cambiamento così importante negli anni d’oro della tv». E vorrebbe pure togliersi qualche sassolino dalle scarpe: «Avrei voluto avere un programma di magia mentalismo e fachirismo tutto mio in seconda serata dove coinvolgere tutti gli artisti di strada». E sia chiaro: «La magia è qualcosa di possibile che ci fa sognare, ai miracoli non credo». Ultima domanda: "È vero che vuole arrivare a 110 anni?". Risposta: «Sì ma non è che vorrei, sono certo di arrivarci».

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