Legge elettorale l'accordo Pd-FI c'è: riecco le preferenze rinvio sulle soglie

Legge elettorale l'accordo Pd-FI c'è: riecco le preferenze rinvio sulle soglie
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Giovedì 13 Novembre 2014, 06:06
IL CASO
ROMA Il comunicato congiunto dopo quasi due ore di faccia a faccia tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi a palazzo Chigi afferma che l'impianto dell'accordo del Nazareno tra i due leader «è oggi più solido che mai, rafforzato dalla comune volontà di alzare al 40% la soglia dell'Italicum e dall'introduzione delle preferenze dopo il capolista bloccato nei 100 collegi». Questi i punti che consolidano un'intesa che ultimamente era sembrata scricchiolare, più che per la volontà dei due contraenti del ”patto“, per le tensioni nei rispettivi partiti. Esistono poi le differenze, che lo stesso comunicato elenca e che sono le stesse con cui il segretario-premier e l'ex Cavaliere sono andati all'incontro di ieri su posizioni diverse. Ma che vengono derubricate a questioni risolvibili nel corso del dibattito sulla legge elettorale in Parlamento: «Le differenze registrate sulla soglia minima di ingresso e sulla attribuzione del premio di maggioranza alla lista, anziché alla coalizione, non impediscono - dice la nota - di considerare positivo il lavoro fin qui svolto e di concludere i lavori in Aula al Senato dell'Italicum entro il mese di dicembre e della riforma costituzionale entro gennaio 2015».
ROAD MAP
Questa la road map e i confini temporali che dovrebbero dare sostanza al patto stipulato tra Renzi e Berlusconi a inizio anno, ai quali - nel comunicato - segue l'indicazione di alcuni obiettivi che si collocano in cima alle aspettative dei due leader.
Primo, l'affermazione che «questa legislatura dovrà proseguire fino alla scadenza naturale del 2018», che è la massima aspirazione dell'ex Cavaliere, poi che - la stessa legislatura - «costituisce una grande opportunità per modernizzare l'Italia», obiettivo da sempre dichiarato dal Rottamatore, da raggiungere attraverso riforme istituzionali attese da decenni e da esibire nel contesto europeo. Compaiono, inoltre, nella nota alcuni punti fermi che dovrebbero caratterizzare la nuova legge elettorale anche in variazione della prima stesura dell'Italicum, come la soglia per il premio di maggioranza spostata dal 37 al 40%, l'introduzione delle preferenze accanto al capolista bloccato e la fissazione a 100 del numero dei collegi. Da cui deriva un'ampiezza notevole degli stessi, con l'elezione di 6-7 deputati in ciascuno di essi.
A conclusione, l'auspicio che, «anche su fronti opposti, maggioranza e opposizioni potranno lavorare insieme nell'interesse del Paese e nel rispetto condiviso di tutte le istituzioni». Concetto che, nella sostanza, si ricongiunge alla parte introduttiva del documento in cui si osserva che «l'Italia ha bisogno di un sistema istituzionale che garantisca governabilità, un vincitore certo la sera delle elezioni, il superamento del bicameralismo perfetto e il rispetto tra le forze politiche che si confrontino in modo civile, senza odio di parte. Queste sono le ragioni per cui - recita ancora la carta sottoscritta da Renzi e Berlusconi - Partito democratico e Forza Italia hanno condiviso un percorso difficile, ma significativo, a partire dal 18 gennaio scorso con l'incontro del Nazareno».
APPLAUSI
«Bene, molto bene, direi ottimo incontro Renzi-Berlusconi. Avantitutta!» è l'applauso con cui Angelino Alfano, via Twitter, accoglie il risultato del vertice tra i capi di Pd e FI. Sulla stessa linea il coordinatore del Ncd, Gaetano Quagliariello, che trascurando - al pari di Alfano - la riserva di Berlusconi sulla scelta di una bassa soglia di sbarramento per i piccoli partiti, indicata nella riunione di maggioranza di lunedì al 3%, inneggia così: «Tiene il patto del Nazareno. Tiene ancor più il patto di maggioranza».
Mario Stanganelli
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