Latina, scuole superiori, a rischio le gite scolastiche: «Sono impossibili»

Il teatro di Siracusa, una delle mete più gettonate tra gli studenti pontini
di Vittorio Buongiorno
4 Minuti di Lettura
Domenica 10 Dicembre 2023, 15:57

IL CASO

Una doccia gelata. I consigli di istituto convocati nei licei e negli istituti superiori della provincia negli ultimi dieci giorni hanno fatto scoprire agli studenti che quest'anno, a meno di sorprese dell'ultim'ora, dovranno dire addio alla tradizionale gita scolastica. Niente viaggio in Sicilia con annesso spettacolo al teatro greco di Siracusa; niente viaggio in Grecia con salita al Partenone e selfie di rito sulla spianata evocativa di Olimpia; niente Praga, niente Berlino, niente Parigi. Niente di niente.
«E' una fake», hanno pensato i ragazzi quando i rappresentanti d'istituto degli studenti hanno riferito ai compagni di scuola l'annuncio ferale dei dirigenti e delle dirigenti all'ultima riunione del consiglio. «Per adesso purtroppo è tutto in stand by, poiché a seguito di una legge entrata in vigore il primo luglio del 2023, secondo la quale le scuole che non sono stazioni appaltanti qualificate non possono spendere più di 140 mila euro per i viaggi d'istruzione. Tutti i dirigenti delle scuole di Latina si trovano in questa situazione. La nostra preside attende notizie dal Ministero che ha scritto all'Anac quindi appena avremo notizie sarete aggiornati».
Questo uno dei tanti messaggi circolati nelle chat dei ragazzi. In effetti si fa fatica a crederci, ma è tutto vero. Malgrado la notizia non sia arrivata in queste settimane né sui media, né tantomeno sui social, da circa un mese e mezzo i dirigenti delle principali scuole pontine hanno già chiesto lumi sia al Ministero dell'Istruzione, sia all'Anac, l'agenzia nazionale anti corruzione. Per ora non hanno avuto risposta e dunque al momento le scuole sono nell'impossibilità di organizzare, come facevano gli anni scorsi, i viaggi di istruzione. Prima bastava una manifestazione di interesse e una raccolta di preventivi, ora servirà una gara d'appalto con tutti i crismi per affidare a un tour operator o ad una agenzia di viaggio l'organizzazione dei viaggi di istruzione, ma le scuole non sono in condizione di bandirla. Va anche peggio ai Licei linguistici che non possono neppure organizzare, come vedremo per lo stesso motivo, gli stage di istruzione all'estero degli studenti.
Qui occorre fare un passo indietro. Nel testo del nuovo Codice sugli appalti ha posto particolare attenzione alle clausole che imponevano alle amministrazioni pubbliche la razionalizzazione e soprattutto il contenimento della spesa. Un modo di procedere che è ormai prassi per tutte le pubbliche amministrazione, ma nel testo approvato c'era una novità. In una nota viene esplicitato che «per amministrazioni pubbliche si intendono tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative». Una specie di rivoluzione copernicana per il mondo scolastico. Questa novità ha comportato che anche le scuole debbano diventare stazione appaltante per procedere a bandire appalti superiori a determinate cifre a seconda delle categorie (nel caso delle gite, quella dei "servizi"). Per i viaggi di istruzioni (compresi stage e altri corsi formativi per studenti) la soglia fissata è pari a 140 mila euro. «Assolutamente troppo bassa - ammette uno dei presidi che il mese scorso ha scritto mail preoccupate al ministero - Per le scuole grandi, ma anche per quelle di media dimensione quella soglia viene superata e dunque nessuno di noi può al momento organizzare viaggi».
Già perché le scuole non sono stazioni appaltanti come invece è prescritto. «Abbiamo anche provato a diventarlo, ma a parte i tempi che sono lunghi, abbiamo scoperto che è praticamente impossibile: sono necessari parametri che non possiamo rispettare» racconta un'altra preside di un grande liceo della provincia.
Ulteriore problema: le scuole non possono neppure scegliere una stazione appaltante a cui affidarsi, ad esempio l'Amministrazione Provinciale (se pure accettasse il compito gravosissimo). «No - spiega un altro dirigente scolastico - perché è l'Anac che deve nominare la stazione appaltante a cui appoggiarsi». Da qui le mail accorate inviate anche all'agenzia, ma al momento neppure dall'Anti corruzione sono arrivate risposte alle Superiori di Latina e provincia e a quelle di tutta Italia. «Sono in contatto con diverse scuole della Capitale e del resto del Paerse - ammette con un filo di sconforto una preside - e siamo tutti nelle stesse condizioni. Io al momento ho richiesto dei preventivi come facevo gli anni scorsi, così se il problema viene risolto diciamo anche a gennaio o agli inizi di febbraio saremo pronti per organizzare le gite. Certo se le risposte dovessero arrivare a marzo non ci sarà nulla da fare».
I presidi e le presidi già temono di dover fronteggiare l'ira degli studenti e delle famiglie. «Lo sappiamo già, finiremo per vederci addossata la colpa. Speriamo che il problema si risolva prima».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA