Nuovo colpo al clan Ciarelli: le estorsioni viaggiavano sui social: 15 arresti

Nuovo colpo al clan Ciarelli: le estorsioni viaggiavano sui social: 15 arresti
di Marco Cusumano
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Giovedì 16 Giugno 2022, 11:14 - Ultimo aggiornamento: 10 Luglio, 18:20

Il nome del clan Ciarelli fa ancora paura, nonostante le numerose inchieste che lo hanno pesantemente colpito. Un gruppo criminale ferito, ma non del tutto sconfitto. Ieri però la Questura di Latina ha inferto un nuovo durissimo colpo con una retata che potrebbe chiudere una fase della storia criminale del territorio. Nel mirino quindici persone, quasi tutte già detenute per altri reati, accusate di estorsione, truffa, violenza privata, danneggiamento e lesioni. Ma soprattutto i reati sono aggravati dal metodo mafioso.

L'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma ha portato alle ordinanze eseguite dalla Squadra Mobile di Latina, diretta da Giuseppe Pontecorvo, con la partecipazione di sei equipaggi del reparto Prevenzione Crimine di Roma, il supporto di unità cinofile antidroga e antiesplosivo e del reparto Volo di Prrtica di Mare, in collaborazione con le Squadra Mobili di Perugia, Teramo, Siracusa e Lecce.

Ancora una volta sono stati i pentiti del clan a svelare un enorme giro di estorsioni, fornendo informazioni, nomi, dettagli, illustrando i ruoli e i singoli episodi.

Nel mirino del clan, ancora una volta, imprenditori e commercianti, persone spesso con una buona disponibilità economica, dunque vittime ideali dei Ciarelli. Praticamente nessuno ha avuto il coraggio di denunciare, ma grazie alle indagini della Squadra Mobile è stato comunque possibile ricostruire gli eventi e trovare i necessari riscontri alle dichiarazioni dei pentiti.

Sono dieci gli episodi di estorsione contestati dall'accusa. Alcune delle vittime sono persone offese nel processo Caronte e venivano contattate e minacciate attraverso Facebook, con l'account Puro Sangue Ciarelli. «La capacità di intimidazione del clan Ciarelli - spiegano dalla Questura - è emersa attraverso azioni criminali che i giovani rampolli di famiglia, spendendo il nome del sodalizio e dei suoi esponenti di vertice, hanno posto in essere fino alla scorsa estate nella zona della movida, nel centro storico di Latina, e in alcuni stabilimenti balneari sul lungomare di Terracina, dove addetti alla sicurezza venivano aggrediti per avere impedito l'accesso al locale o la consumazione gratuita di cibi o bevande»

LA BARISTA AGGREDITA
Nella zona dei pub, a Latina, numerosi gli episodi di violenza. Il 14 febbraio 2021, con le restrizioni Covid ancora attive, Roberto Ciarelli si presentò in un locale in via Neghelli aggredendo la barlady con le seguenti parole: «Schiava, famme un cocktail e statte zitta». La colpa della ragazza era semplicemente il rispetto del divieto di consumare all'interno del locale, imposto dalla normativa anticovid vigente in quel momento. Dopo la minaccia, Ciarelli lanciò contro la barista un secchiello portabevande in acciaio e poi prese a calci e pugni il titolare del locale. Infine le minacce: «Se chiamate la polizia ve strappo er core dar petto». In un'altra occasione, sempre nella zona dei pub, Roberto Ciarelli minacciò il gestore: «Ma tu veramente stai aspettando i soldi per farmi un drink? Fai questi drink prima che ti do due pizze e te lo ribalto questo locale».

L'APPELLO: «DENUNCIATE»
Secondo gli investigatori i tanti episodi emersi, ma non denunciati dalle vittime per paura di ritorsioni, si inseriscono in una precisa strategia criminale. «Le vittime del clan - spiega il capo della Mobile Giuseppe Pontecorvo - devono sapere che c'è una rete pronta ad accogliere la loro denuncia, nessuno sarà lasciato solo e per questo è importante farsi avanti e raccontare cosa è accaduto. Noi siamo qui, pronti a intervenire a tutela dei cittadini».

I NOMI
Colpiti dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere Manuel Agresti, Matteo Ciaravino, Carmine Ciarelli, Ferdinando Ciarelli detto Macù, Ferdinando Ciarelli detto Furt, Antoniogiorgio Ciarelli, Pasquale Ciarelli, Roberto Ciarelli, Gianluca Di Silvio, Costantino Di Silvio detto Patatone, Francesco Iannarilli, Rosaria Di Silvio, Maria Grazia Di Silvio, Valentina Travali. Domiciliari per Ferdinando Ciarelli, classe 1998.
 

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