Coletta: «Fidatevi di me questa città si è rialzata»

Coletta: «Fidatevi di me questa città si è rialzata»
di Andrea Apruzzese Vittorio Buongiorno Monica Forlivesi
5 Minuti di Lettura
Venerdì 12 Maggio 2023, 12:11

Damiano Coletta, medico, 62 anni, già due volte sindaco e ora candidato del centrosinistra corre con l'appoggio di 4 liste (Pd, Latina Bene Comune, M5S, Latina 2032).
Perché si candida per la terza volta? Chi glielo ha fatto fare?
«Per finire un lavoro interrotto in modo irresponsabile. In politica saranno pure dinamiche consuete, io non le capisco, sento la responsabilità di portare a termine progetti per dare sviluppo alla città»
Ha governato dal 2016, cosa le resta?
«Ho acquisito esperienza e competenza per avere una visione sostenibile di città, è inutile avere sogni irrealizzabili e le frustrazioni che ne derivano»
Quale città immagina?
«Penso al centenario, questa città ha, anche cromosomicamente, un'impronta futurista. La immagino con un'identità fortemente universitaria, che guarda ai giovani, smart e connessa. L'Università sta investendo su Latina, è il frutto del lavoro fatto durante il primo mandato»
Il caro affitti per gli studenti, è un problema anche qui?
«Sì. Tra l'altro il ministro ha scaricato ingiustamente sui sindaci la responsabilità. Ci siamo posti il problema: con i fondi del Pnrr è già previsto un intervento sul Nicolosi con l'Ater per la creazione di un certo numero di alloggi per studenti è c'è il Campus della Sapienza all'ex campo profughi. Anche gli edifici storici si inquadrano in ques'ottica e troveranno una rigenerazione.
E lo stadio? Meglio rifare il Francioni o farne uno nuovo?
«Il Francioni, con fatica abbiamo ottenuto l'agibilità e questo ha avuto un peso nel ripescaggio. Penso più a un nuovo palazzetto, mentre ci sono già finanziamenti per interventi di riqualificazione anche per la piscina».
Dove il palazzetto nuovo?
«Nel Prg ci sono aree con destinazione sportiva, dovremo rispettare qui vincoli».
I rifiuti sono un problema annoso da sempre. Continuare con Abc o cambiare?
«Dopo 20 anni di differenziata al 30% con una società andata in regime fallimentare con un'esposizione debitoria da 30 milioni e contratti di lavoro trimestrali, abbiamo creato una azienda speciale che da cinque anni chiude i bilanci in equilibro che ha assunto stabilmente i dipendenti e che e ha portato la differenziata al 54%, con punte, nei quartieri dove è a regime, dell'82%. Ora sul centro andrà rimodulata, ma Abc è la strada giusta».
Il Lido, quale intervento per la svolta?
«Sulla Marina c'è un'urgenza:contrastare l'erosione, agire con il ripascimento, c'è già un protocollo con il Comune di Sabaudia e la Regione per lavorare in modo sistemico. Poi portare a termine il Pua colmando 15 anni di vuoto. Tra l'altro con il Dmo siamo entrati nel circuito del cicloturismo e con l'intervento di via Massaro trasformeremo il lungo lido con una viabilità light, modello Romagna».
E in centro? L'isola pedonale? Che fare?
«La percezione dei cittadini è positiva, siamo sulla strada della transizione ecologica, un centro più funzionale e attrattivo, se lo guardiamo dall'alto con un drone si vedono i motori di questa rivitalizzazione: il Ruspi con le sue aree espositive pronto entro luglio, la biblioteca, ora riaperta parzialmente, l' ex mercato con il project per la città del gusto, ex Bankitalia che sarà un luogo destinato ai giovani e poi la casa della Musica».
Quale è la cosa migliore fatta da sindaco? E quella che si pente di non aver fatto?
«Abc, è un valore per la città, mi inorgoglisce che altri sindaci abbiamo chiesto informazioni per seguirci. Mi ero ripromesso invece di completare l'abbattimento delle barriere architettoniche, avrei dovuto partire prima».
Comune, la macchina arranca ancora.
«L'organico è sotto del 30%. il concorso espletato a dicembre 2022 parte da lontano e ha creato le condizioni per migliorare le cose: 50 dipendenti già assunti, il piano prevede altre 100 assunzioni nel 2023. Adesso so dove mettere mano, front office e l'urbanistica, servizi alle imprese e all'agricolo».
Cambiamo registro: il suo cantante preferito?
«Springsteen, De Gregori, Dalla e Brunori».
Una canzone per Latina? Un brano che la racconta?
«Per la campagna elettorale abbiamo scelto "Vita" di Dalla. C'è lo sporcarsi le mani in mezzo al fango, il cadere e rialzarsi, questa città è caduta più volte ma ha saputo rialzarsi e avviare una fase di cambiamento che deve continuare».
Ultimo libro letto o il suo preferito?
«Leggo d'estate. Dico "Kamchatka", il mio preferito (dell'argentino Marcelo Figueras, ndr)».
Un aggettivo per la sua avversaria?
«Diciamo ostinata».
Il suo piatto preferito
«Parmigiana di melanzane»
E Latina che piatto è?
«Una caprese, c'è la mozzarella di bufala, i nostri pomodori, c'è la vocazione agricola ed è un piatto giovane che esprime freschezza».
Cosa le rimprovera sua moglie?
«Domanda difficile, che sono sempre attivo, è un pregio e un difetto, non so stare fermo»
Lei ha avuto tre vite, calciatore, medico e politico, quale preferisce?
«È come parlare di tre figli, ciascuna mi ha dato molto, il calciatore tante emozioni, la cultura e le regole dello sport, il medico è la parte sostanziale, il frutto degli studi, una soddisfazione, e gratificazione forte, l'esperienza politica è il frutto delle altre due, una esperienza totalizzante che ti lascia tante emozioni e anche qualche amarezza, qualche delusione sul piano delle relazioni umane»
Più deluso dai tradimenti nel movimento civico o o dalla consiliatura finita con il centrodestra dal notaio?
«Le uscite dal movimento civico ci stanno, è fisiologico, legittimo che qualcuno prenda altre strade, non è un tradimento se si cambia idea, dispiace il modo di esprimere certe diversità, ma Latina Bene Comune è fatta di tante persone che si sono messe a disposizione volontariamente, alcune uscite e li ringrazio comunque, altre entrate, respirano aria pulita. Mi ha ferito di più il notaio, l'ho vissuto come un qualcosa che avrebbe danneggiato la città, avvertivo la responsabilità, ho cercato di trovare compromesso che non mettere a rischio i fondi del Pnrr e non per salvare la poltrona».
Se vince chi sarà vicesindaco?
«Ho delle idee, cercheremo di favorire la competenza. Abbiamo candidati consiglieri di alto profilo, bei cittadini, belle storie. Questa è Latina».
Come andrà a finire?
«Ho vinto tre volte e partivo sempre sfavorito. Anche ora sulla carta lo sono. Poi ci sono le percezioni, c'è una città che ha cominciato a prendere le distanze dal vecchio modo far politica, ho rappresentato questa città. La gente può fidarsi di me, darmi le chiavi di casa».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA