Città gemellate

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Martedì 4 Novembre 2014, 05:44
LA STORIA
Fondi si propone per la ricostruzione del cancello con la scritta Arbeit macht frei del campo di sterminio nazista di Dachau. È partita ieri l'offerta del sindaco Salvatore De Meo al borgomastro della città bavarese Florian Hartmann, che solo alcuni giorni fa era in visita a Fondi. Le due città sono gemellate da oltre un ventennio e l'amicizia nacque su iniziative musicali. I rapporti non si sono mai interrotti fra le due comunità, che si frequentano reciprocamente con viaggi, attività socio-culturali e ricreative. Il sindaco De Meo, appena saputo del furto della porta inferriata ha inviato un messaggio ad Hartmann dichiarando di essere «indignato per l'orribile atto di profanazione», che il primo cittadino ritiene sia «il frutto di un blitz di neonazisti o della commissione di un nostalgico e macabro collezionista». De Meo si fa interprete dello sdegno di tutti i cittadini di Fondi, una città nella cui storia millenaria brilla la virtù civile della tolleranza. Non è un caso che la visita più sentita delle delegazioni di Dachau nella città gemellata è quella alla Giudea, il quartiere ebraico le cui vicende secolari sono state segnate dalla convivenza pacifica con i cristiani. Per questa ed altre ragioni De Meo «ha offerto la disponibilità in collaborazione con la ditta di costruzioni metalliche di Fausto Fabrizio». L'artigiano fondano si è detto onorato di «ricostruire la targa di 190 centimetri per 95 e l'intero cancello d'ingresso e a ripristinarli in luogo degli originali poiché - come afferma De Meo - la storia ha bisogno della memoria». Il borgomastro di Dachau Florian Hartmann ha già ringraziato e ha annunciato che presenterà la proposta alle istituzioni tedesche.
Gaetano Carnevale
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