Swg: unioni civili, il Paese è pronto il 71% d'accordo sull'equiparazione

Swg: unioni civili, il Paese è pronto il 71% d'accordo sull'equiparazione
di Diodato Pirone
3 Minuti di Lettura
Martedì 10 Febbraio 2015, 05:48 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 09:26
Che cosa ne pensano gli italiani delle unioni civili o ”di fatto” fra coppie eterosessuali? E di quelle fra gay? E' giusto o no dare gli stessi diritti a tutti?

Dal sondaggio SWG sfornato nei giorni scorsi si evincono sostanzialmente tre elementi.



Il primo: il 71% pensa che lo Stato dovrebbe riconoscere alle coppie ”di fatto” gli stessi diritti (eredità; leggi civili, figli, etc.) delle coppie sposate. Secondo: c'è un discreto livello di consenso (49%) a concedere diritti anche alle coppie omosessuali. Terzo: su questo punto il Paese è spaccato fra l'80% di favorevoli fra gli elettori del centro sinistra; il 31% di quelli - tiepidissimi - di centro destra e il 63% dei grillini.



«In estrema sintesi - spiega Enzo Risso, direttore della SWG - gli italiani sono falsamente concordi sull'obiettivo di riconoscere i diritti delle coppie omosessuali, in realtà c'è una forte differenziazione fra l'elettorato di centro sinistra e quelo di centro destra e fra le grandi città (e gran parte del Centro Nord) e i centri di provincia. Dunque in sintesi si può dire che l'orientamento prevalente sia quello di assicurare diritti alle coppie omosessuali ma all'interno di una regolamentazione che, probabilmente, non assicuri a queste coppie gli stessi diritti di quelle eterosessuali ad esempio sulle adozioni».



CURVA STABILE

Ma facciamo un passo indietro e torniamo a parlare delle coppie ”di fatto”. E' importante sottolineare che nel 2000 gli italiani che erano favorevoli a dare a queste unioni gli stessi diritti di quelle vincolate da un matrimonio erano il 67% del totale. Insomma l'equiparazione delle coppie di fatto (uomo/donna) a quelle sposate è ”maturo” nell'opinione pubblica da un tempo ormai lunghissimo mentre la politica (e i governi) su questo punto stanno accumulando un ritardo molto grave.



Il discorso cambia, e diventa più articolato, per le coppie di omosessuali. A gennaio 2015 - i dati SWG - sottolineavano che il 49% degli italiani erano favorevoli a garantire gli stessi diritti alle coppie composte da due uomini o due donne rispetto a quelle eterosessuali. Il dato va preso un po' con le molle poiché - come per tutti i sondaggi - il margine di errore oscilla in più o in meno per circa il 3%. Quello che i dati SWG segnalano con certezza è una discreta discesa del grado di consenso a questa soluzione. Se come detto in questo momento i favorevoli sono il 49% appena due anni fa, nel 2013, il livello di consenso era al 58%.



La curva dei favorevoli a concedere alle coppie gay gli stessi diritti di quelle ”classiche” è dunque tornata grosso modo sui livelli del 2007 quando i ”sì” erano a quota 46%. Difficile però dire, al momento, se siamo di fronte ad una sorte di inversione di tendenza o ad una semplice oscillazione fisiologica.

Quello che è certo è che sul tema dei diritti alle coppie omosex c'è una forte divisione fra gli italiani. A gennaio SWG ha lanciato questa domanda: «Lei è favorevole a regolamentare le unioni civili fra omosessuali?». Fra gli elettori di centrosinistra la percentuali di favorevoli è a quota 80. Percentuale che scende al 31% fra chi vota per il centrodestra e al 63% fra i grillini. La media totale fa 54%. «La divisione è molto forte anche fra città e provincia - ribadisce Risso - Il che fa presupporre che l'opinione pubblica nel suo complesso vedrebbe con favore una legge che istituisce le unioni civili anche per coppie omosessuali ma con differenze rispetto alle unioni di fatto eterosessuali».



L'ultimo dato della ricerca SWG riguarda lo Ius Soli overo la concessione della cittadinanza italiana a chi nasce in Italia anche da genitori non italiani. Il 59% dei connazionali è favorevole ma la percentuale scende al 30% fra gli elettori di centrodestra.