Canottieri Aniene, Malagò lascia la presidenza dopo il caso di doping di Niccolò Mornati

Canottieri Aniene, Malagò lascia la presidenza dopo il caso di doping di Niccolò Mornati
di Carlo Santi
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Martedì 10 Maggio 2016, 00:02
Giovanni Malagò, l’uomo che ha fatto dell’Aniene una società moderna, a fine anno lascerà la presidenza. Se ne andrà dopo vent’anni alla guida del circolo e adesso, con la decisione presa, il capo dello sport italiano rivede le immagini di questo lungo periodo. «Non è un vero addio - dice Malagò - perché non lascerò mai l’Aniene ma penso sia giusta la mia decisione di non ricandidarmi». Riavvolge il nastro, torna al 1997 e ricorda la sua elezione. «Mi ero dimesso da poco da consigliere del circolo: non condividevo alcune questioni». Decise di appoggiare, in quel febbraio, la candidatura di Romano Longari che era contrapposto ad Ernesto Hausmann. «Non ci crederete - dice - ma l’elezione con oltre 700 soci a votare finì in parità. Bisognava rifare tutto di nuovo, ma...». Ma, che accadde? Un colpo di scena: sia Longari che Hausmann si fecero da parte. In pista si gettarono il trentottenne Malagò e Grifoni. Prevalse il primo, eletto con i due terzi dei voti. Il nuovo presidente con il suo entusiasmo e con la sua voglia di sport ha subito stravolto i ritmi ovattati e snob del circolo. L’Aniene chic, l’Aniene dei ricchi, è diventato un circolo diverso, un circolo con due anime perché quella snob c’è sempre, che hanno cominciato a convivere rispettando regole, statuto, etica. «Siamo il primo circolo sportivo d’Italia e, secondo un recente sondaggio, siamo una grande polisportiva».

LO SPORT SUL FIUME C’è lo sport in prima fila con i suoi campioni e le sue medaglie, titoli mondiali, europei, ori olimpici perché gli atleti del circolo si chiamano Federica Pellegrini, Josefa Idem, Raffaello Leonardo, Lorenzo Porzio ma occorre aggiungere Alessandra Sensini, Emiliano Brembilla, Filippo Magnini, Paola Protopapa, tanti tennisti - ricordiamo Flavia Pennetta - e adesso anche Alex Zanardi. Varcato il cancello in ferro battuto sul lungotevere dell’Acqua Acetosa, si respira un’atmosfera speciale. «Qui c’è lo sport, tutto lo sport - racconta Malagò - dall’alto livello a quello di base». Non si possono dimenticare che una ventina di campioni hanno partecipato ai Giochi di Londra e altrettanti del club gialloblù andranno a Rio. «Le nostre sezioni si occupano di nuoto, canoa, canottaggio, vela, del settore paralimpico», dice Malagò che sottolinea il grande impegno con le scuole sportive che coinvolgono 2500 giovani. «Non abbiamo nessun contributo pubblico, la nostra attività e senza scopo di lucro e il nostro bilancio è certificato».

 

IL CONCERTO DI MORRICONE Lascia la presidenza, Malagò, scosso dall’ultimo caso di doping che ha coinvolto un canottiere del circolo, Niccolò Mornati. «È stata la scintilla e io voglio evitare qualsiasi equivoco.
Il corpo sociale in questi giorni cerca di farmi cambiare idea. No, non lo farò ma, come ho detto, l’Aniene non lo lascerò mai». Il Circolo ha una sua identità, ci sono soci di grande impatto: come dimenticare il concerto a Santa Cecilia di Ennio Morricone che ha presentato nel 2008 l’inno dell’Aniene («Vittoriosi»), ma anche la serata con Fiorello nel 2012? Negli ultimi anni, esattamente nel 2009, è nata l’operazione Acquaniene. «È la parte pubblica dell’Aniene, quella aperta a tutti - spiega Malagò - Si può frequentare palestra, piscina, si può fare sport vicino a Magnini e alla Pellegrini». C’è un momento in questi venti anni della sua presidenza di Malagò che resterà nella sua memoria? «L’oro e il record del mondo di Federica a Pechino», osserva dopo una lunga riflessione non dimenticando, con emozione, «i soci scomparsi, gli amici e la grande partecipazione del corpo sociale». L’Aniene, circolo nato nel 1892 e circolo borghese, si è aperto alla città: il fiore all’occhiello sono le scuole di sport che registrano il tutto esaurito e sognano di regalare all’Italia più di un campione che possa essere protagonista alle Olimpiadi, quelle di Roma 2024.
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