Spunta il progetto per accogliere i figli dei rifugiati: 30 euro al giorno per le famiglie che li ospiteranno

Spunta il progetto per accogliere i figli dei rifugiati: 30 euro al giorno per le famiglie che li ospiteranno
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Mercoledì 24 Settembre 2014, 05:53
IL PIANO
Un nuovo piano di accoglienza per i figli dei rifugiati. Che saranno dati in affidamento alle famiglie romane con un rimborso di 30 euro al giorno per giovane ospitato. L'idea è stata illustrata ieri sera dal sottosegretario all'Interno, con delega all'immigrazione, Domenico Manzione al sindaco Ignazio Marino.
Il progetto è ancora nella fase embrionale. Ma il Campidoglio lo ha subito accolto con «interesse e piena sintonia». L'iniziativa arriva proprio in queste ore di forte tensioni per la Capitale dopo i fatti di Corcolle. Il nuovo piano di accoglienza, secondo le intenzioni del Viminale, dovrà creare un modello di «welfare più solidale» e, allo stesso tempo, «cercare di evitare gli assembramenti» nei centri nel nome dell'integrazione. In poche parole: fare in modo che non si creino più i ”ghetti” vissuti male sia dai residenti che se li trovano davanti, sia da chi vi ”abita”.
I NUMERI
Negli ultimi due anni il Comune ha gestito circa 3.000 minori figli di rifugiati. Quando diventerà operativo il nuovo piano del ministero questi ragazzi avranno modo di vivere con le famiglie romane. Che in cambio dell'ospitalità si vedranno girare i fondi destinati ai rifugiati, circa 30 euro a persona e al giorno. Un nuovo modello dunque, destinato a partire in forma sperimentale proprio da Roma.
Il sindaco Marino si è dimostrato «interessato ad approfondire questo argomento e a ragionare in concreto su come si potrebbe applicare questa sperimentazione e su come la città potrebbe accogliere il nuovo modello».
E ora spetterà al tavolo nazionale sull'immigrazione - convocato per questa mattina - dare il via libera definitivo all'idea. Proprio in questa ottica durante il summit al Viminale, il sottosegretario ha fatto capire di voler accelerare le procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato. Esempio: al momento un kurdo richiedente asilo aspetta fino a due anni e mezzo prima di vedersi riconoscere lo status di rifugiato. «Troppo, occorre snellire le pratiche», è stato il commento del sindaco. Ecco perché c'è allo studio anche la possibilità di raddoppiare le commissioni che valutano lo status per snellire così i dossier, e quindi anche le permanenze in Italia dei rifugiati sarebbero destinate a diminuire.
Ma la giornata di ieri rimane segnata dalla volontà di creare un modello di ospitalità diversa. Soprattutto dopo quanto sta accadendo nella periferia Est della Capitale: Corcolle. Il convitato di pietra dell'incontro: nessuno ne ha parlato, ma chiaramente la tensione di queste ore ha fatto scattare la necessità di arrivare il prima possibile a soluzioni «nuove e più inclusive e incisive» per risolvere i problemi legati all'immigrazione. Cercando così, magari, di aiutare anche qualche famiglia romana che in cambio di un bel gesto potrebbe vedersi riconoscere un rimborso di 30 euro al giorno. Un stipendio di quasi mille euro al mese.
Simone Canettieri
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