Una relazione su consistenza, stato di fatto, possibile valore di canone di concessione, e 100 giorni di tempo per stilarla; poi, cifre alla mano, si potrà pensare al bando per l’affidamento degli impianti sportivi del Comune di Latina. Si allungano ancora i tempi per il bando, atteso da anni, ma ora l’amministrazione mette tutto nero su bianco. Il cuore è la manifestazione di interesse per l’affidamento dell’incarico destinato a architetti e ingegneri a fronte di un parcella di 38mila euro, finalizzato a fotografare la situazione di 23 strutture. L’elenco esclude lo stadio Francioni con l’ex Fulgorcavi e gli impianti del Palabianchini e della piscina, che saranno valutati a parte. Quelli inclusi sono invece il campo Coni di via Botticelli, 16 campi di calcio (di Latina Scalo, dei borghi, e di via Bruxelles, via Londra, via Cisterna, via Pantanaccio, via Coriolano), il campo di rugby di piazza Moro, il campo di baseball di via Ezio, le palestre di boxe, di tiro con l’arco e di scherma su via Aspromonte, e il campo da tennis dei giardinetti.
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Le offerte vanno presentate entro 15 giorni dalla pubblicazione dell’avviso, e l’incarico è ampio: rilievo delle consistenze, realizzazione delle tavole grafiche, verifica se l’impianto sia accostato o meno e in che modo, controllo della legittimità urbanistica con ricerca della presenza dei titoli edilizi, relazione di stima e determinazione del canone, verifica dei lavori e dei costi inerenti eventuali adeguamenti e conformità alle normative vigenti. Una volta effettuate tutte queste verifiche, laddove si riscontrino problemi, il tecnico incaricato deve anche essere pronto a risolverli o a proporre soluzioni, in stretta collaborazione con l’amministrazione. «Dopo questa relazione - spiega l’assessore al Patrimonio, Emilio Ranieri - per stilare la quale i tecnici avranno cento giorni di tempo, saremo pronti a far partire il bando di assegnazione per gli impianti sportivi».
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Nel frattempo però, l’amministrazione provvederà anche a ulteriori passi: centrale per la determinazione di canoni è anche la verifica se, gli attuali concessionari o chi comunque ha occupato le strutture, abbia effettivamente svolto manutenzioni o miglioramenti sugli impianti, quali e con quali costi. «Proprio per questo - prosegue Ranieri - abbiamo fatto un ragionamento diverso studiando delle formule d’accordo con l’Avvocatura: abbiamo chiesto alle società i loro bilanci degli ultimi cinque anni, per controllare realmente il tipo di servizi che hanno svolto». Una fotografia delle loro attività, quindi, sul fronte di entrate e uscite, che potrebbe fornire riscontri all’amministrazione anche sulle spese affrontate per le manutenzioni.
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