Da Sulmona a Bruxelles la bella storia del portavoce

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Giovedì 9 Ottobre 2014, 05:49
IL PERSONAGGIO
SULMONA Quando è partito, nel 1996, non aveva la valigia di cartone, ma una laurea in Scienze Politiche all'università Cattolica di Milano e una borsa di studio (la Robert Shuman) per giovani giornalisti europei. Michele Cercone (foto), però, è uno di quelli che si è fatto da solo, che ha spalancato le porte di Bruxelles, lavorando prima nei media statunitensi, francesi e italiani e poi, nel 2006, approdando alla Commissione europea come portavoce ai Trasporti prima, alla Giustizia, Libertà e Sicurezza poi. Dal 2010, quindi, il passaggio agli Affari Interni di cui oggi è portavoce nella reggenza del commissario Cecilia Malmstron. Una carriera che non vede l'ora di raccontare agli studenti della sua città: Sulmona. Territorio a cui è molto legato, se non altro per l'amore per le tradizioni e la storia di questo territorio che gli ha inculcato il padre Franco, studioso tra i più accreditati dell'abruzzesità.
Il ritorno sui banchi («Back to school» è il nome del progetto europeo) è in programma martedì prossimo (dalle 9 alle 13 al cinema Pacifico), quando Michele Cercone incontrerà gli studenti di quella che fu la sua scuola: il liceo classico Ovidio, oggi unificato nel Polo umanistico insieme al liceo linguistico e delle scienze umane Vico. L'idea è nata nel corso di una delle tante attività della scuola che, guidata dalla preside Caterina Fantauzzi e dall'insegnante Emanuele Cosentino, si era recata in visita a Bruxelles per far conoscere da vicino e meglio la bandiera blu-stellata. L'incontro con i suoi concittadini ha entusiasmato Cercone che ha subito agganciato una promessa ad un progetto europeo («Back to school», appunto). «I ragazzi hanno dimostrato tanta passione e interesse per i temi europei e alla fine eravamo tutti entusiasti - spiega il portavoce della Malmstron -. Ho promesso che sarei venuto a trovarli e così abbiamo ideato un evento che coinvolgerà i tre licei. Nel corso dell'incontro cercherò di raccontare il mio percorso professionale, di spiegare come si fa e cosa vuol dire lavorare nelle istituzioni Ue, ma avremo anche modo di parlare di temi europei». Perché di Europa si deve parlare.
Patrizio Iavarone
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