Ci credevamo, eccome, e ci speravamo anche. Non siamo fesse e nemmeno sognatrici. È solo che «quello del principe azzurro è un archetipo che ha a che fare con la paura profonda di rimanere una donna vulnerabile e senza protezione», spiega la psichiatra e psicoanalista della Spi, Caterina Scafariello. Lo vedi? Adesso, vatti a liberare di un archetipo. Migliaia d’anni di cultura e condizionamenti (e fregature). Condiziona anche gli uomini. «Quanti in cerca di una donna accudente sono disposti ad offrire loro il sogno del cavaliere senza macchia e senza paura. E quanti speculano su questo bisogno con le truffe amorose così diffuse sui social».
Pur di non rinunciare al principe azzurro ci si innamora di profili facebook fasulli, dietro non c’è nessuno e si scopre solo dopo averci rimesso un po’ di soldi. Ci casca la donna non più giovane, come quella bella e famosa, è il caso di Manuela Arcuri, anche lei illusa da un invisibile corteggiatore, magistrato ricco e affascinante. Ma se proprio non ce la facciamo a liberarci di questo principe e della sua favola, cambiamogli almeno colore. Che sia verde, sensibile attento e di cuore come Shrek (magari un poco meno orco). Perché quelli azzurri è una vita che ci fregano. Gradiremmo inoltre che comparissero un attimo prima dei titoli di coda (che nervi, quei libri di favola: lui arriva alla fine e poi sparisce con tutto il cavallo), basta con i principi Disney, solo sulla fiducia. E soprattutto che non siano come Mark, principi-fake.
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