Pesaro, scritte in arabo su una chiesa
Lo sdegno impazza sui social

Pesaro, scritte in arabo su una chiesa Lo sdegno impazza sui social
di Luigi Benelli
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Sabato 12 Dicembre 2015, 15:39
PESARO - Il muro scelto per la scritta non è una parete come tante altre. Soprattutto se la frase è in arabo ed è messa nero su bianco sulle pareti di una chiesa. «Allah è grande, pregate tutti e insieme» è la traduzione condivisa da arabi ed esperti.

È apparsa sulla chiesa vecchia del Monastero della Purificazione delle monache serve di Maria. Un luogo chiuso già prima del monastero. Siamo sul San Bartolo, ma nonostante sia abbastanza periferico, diverse persone hanno notato la scritta. Il gesto è stato segnalato ai carabinieri, ma il luogo non ha telecamere di sorveglianza e appare difficile poter risalire al responsabile. Anche la Digos ha effettuato un sopralluogo, ma l'episodio sembra non destare preoccupazioni. Chi scrive e parla l’arabo sostiene però che si tratta di una scritta eseguita da chi non è arabo o comunque non è abituato a scriverlo fluentemente, altrimenti avrebbe utilizzato un’espressione diversa. Per don Mario Florio, responsabile dell’arcidiocesi del dialogo interreligioso «è un fatto isolato. La realtà islamica pesarese ha manifestato sempre vicinanza a quella cattolica. Non c’è nulla di cui preoccuparsi, non riguarda certo il dialogo interreligioso perché su questo aspetto si è stabilito un legame di amicizia sulla sponda della disponibilità delle persone. Siamo stati insieme anche nell’occasione della mostra in Prefettura “Abramo”. Tra le comunità c’è dialogo e rispetto. Questa scritta in arabo compare in una chiesa periferica, bisogna capire se dietro c’è esasperazione o meno». Il gesto potrebbe essere una bravata, visto l’incerto scrivere. Ma la scritta è rimbalzata sui social, anche se poi il post è stato rimosso. «Non so cosa significhi, ma avendolo fatto su una chiesetta sul San Bartolo diventa ovviamente inquietante - scrivono su Sei di Pesaro, un gruppo da oltre 12 mila iscritti - Tenete comunque sempre gli occhi spalancati con equilibrio e senza ansie particolari». C’è chi si chiede se gli autori siano degli incoscienti «che si divertono ad aizzare animi oltre che a imbrattare muri di una chiesa». E chi condanna a prescindere: «Niente ragazzate dietro queste storie. È inquietante e chi scrive e pensa questo è una potenziale mina vagante, va segnalato». Infine chi è convinto che «non si possa sottovalutare».
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