Francesco Viola è un elemento di spicco del clan dei Travali, condannato nel processo Don't Touch. Il pentito continua: «Viola ha messo dei soldi nel Latina Calcio e partecipa ai guadagni. Si incontrano in posti concordati, in un viale vicino all'università, o in un bar dove Viola si trova ogni mattina. Se non erro c'è un'officina che è stata finanziata da Viola e Maietta ed è intestata a un prestanome...».
Poi la rivelazione più importante: «Viola ha sostenuto Maietta nelle elezioni. Oltre a mettere i manifesti (attività che ho svolto io insieme ad Angelo Morelli ed altri) comprava i voti. Ad esempio io ho ricevuto 50 euro in cambio del voto a Maietta e così la mia compagna, la sua famiglia e moltissime persone dimoranti a viale Nervi. Non so bene quale fosse l'utilità ricavata dal Viola, ma sono certo che il Viola ha ottenuto dei profitti e tra questi 60.000 euro in contanti e una villetta».
E' questa l'ultima dichiarazione del pentito. Subito dopo dice: «Temo fortemente le conseguenze delle mie dichiarazioni e ritengo per quanto ho detto che sia in pericolo anche la mia compagna». Quindici giorno dopo, il 30 giugno, il collaboratore compare nuovamente davanti agli stessi magistrati dei due interrogatori precedenti. Appena iniziato il colloquio afferma: «Già in occasione del precedente interrogatorio avevo deciso di non proseguire nella collaborazione con la giustizia (...). Dal giorno seguente ho iniziato a piangere e ho deciso di interrompere il percorso e di non proseguire la collaborazione con la giustizia. Sono fermamente convinto di questa scelta e non ho bisogno di altro tempo per riflettere».
Dopo appena nove minuti il verbale viene chiuso e si conclude così una collaborazione che, nonostante la breve durata, ha dato notevoli spunti agli investigatori. Il pentito viene infatti definito altamente attendibile nelle carte dell'indagine Alba Pontina. Naturalmente ogni sua dichiarazione, ma questo vale per qualsiasi pentito, dovrà essere vagliata attentamente per ottenere i dovuti riscontri.
In precedenza il pentito aveva illustrato la divisione territoriale dei clan: Campo Boario era dei Di Silvio, i Travali invece controllavano Q4, Villaggio Trieste e via Nervi. Zone assorbite dai Di Silvio dopo l'arresto dei Travali. La droga era il business principale dei clan, insieme alle estorsioni e, in alcuni casi, all'usura. Fino alle operazioni Don't Touch e Alba Pontina che hanno colpito i due nuclei criminali più potenti in città.
Marco Cusumano
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