IL CASO
Le firme di Liliane Murekatete sarebbero false e lei, compagna del deputato Soumahoro, non avrebbe neppure partecipato alle assemblee e ai Cda di "Karibu" in cui invece risulta presente. La donna ha presentato nei giorni scorsi una dettagliata denuncia alla Procura di Latina ipotizzando i reati di "sostituzione di persona" e "falso in atto pubblico" e chiedendo l'acquisizione degli atti originali della cooperativa. Murekatete, difesa dall'avvocato Lorenzo Borrè, chiede anche una perizia calligrafica per dimostrare che le firme presenti su alcuni atti sono false e fornisce le geolocalizzazioni del proprio cellulare per dimostrare che a quelle riunioni non partecipò, come attestano invece le carte dell'accusa.
Da accusata ad accusatrice, Murekatete ora tira fuori gli artigli, proprio alla vigilia del doppio processo: uno per i reati fiscali legati alla gestione delle cooperative e l'altro per la distrazione di milioni di euro usati, secondo l'accusa, per spese personali mentre i migranti soffrivano la fame nei centri d'accoglienza tenuti in pessime condizioni.
Nella denuncia Murekatete sostiene di non aver mai partecipato alle assemblee e ai consigli di amministrazione di Karibu, né «le risulta che le assemblee per la nomina dei consiglieri di amministrazione si siano effettivamente celebrate».
Il 22 marzo riprenderà l'udienza preliminare che vede sotto accusa Liliane Murekatete, Marie Terese Mukamitsindo e Michel Rukundo, rispettivamente compagna, suocera e cognato del deputato Soumahoro. Oltre a loro sono imputati Aline Mutesi e Richard Mutangana, figli di Mukamitsindo, tutti indagati nell'inchiesta della Procura di Latina sulla gestione dei fondi pubblici erogati dalla coop Karibu e dal consorzio Aid.