Provati dagli anni della pandemia, dalle ombre della guerra in Ucraina e ora soprattutto dalla zavorra dell'inflazione, gli italiani riescono comunque a reggere il colpo e restano sostanzialmente fiduciosi riguardo alle prospettive per l'anno in corso. Ma quando si tratta di consumi non possono far finta di nulla e metton da parte il superfluo per concentrarsi sulle spese essenziali. E' l'istantanea degli italiani scattata da due analisi dell'Ufficio Studi Coop condotte a dicembre 2022, la prima su un campione rappresentativo della popolazione italiana e la seconda sulla community di esperti del portale «italiani.coop».
Nonostante il 33% degli intervistati mostri timore e il 22% inquietudine, prevale comunque la fiducia (nel 39% dei casi, salita per altro di 12 punti percentuali). Ma gli ultimi anni hanno lasciato ferite profonde: il 18% delle famiglie dichiara di aver fatto fronte a un disagio alimentare permanente nel 2022 (circa 9 milioni) e 1 italiano su 4 teme la vera povertà per il 2023 (non avere soldi per cibo, trasporto, abiti, scuola). Intimoriscono soprattutto gli imprevisti, con il 66% del campione che non saprebbe come far fronte a una spesa improvvisa e non rimandabile di 850 euro. Il 70% degli intervistati, poi, se disponesse all'improvviso di 10 mila euro, li metterebbe subito nel salvadanaio.
A fronte di questa situazione ci si concentra sull'essenziale: circa 1 italiano su 2 spera di mantenere stabili le proprie spese familiari nel 2023 ma il 45% conta di spendere di più per bollette e il 32% per cibo e bevande e si rinuncia invece all'outdoor, ai viaggi e alla convivialità. E per far fronte all'aumento dei prezzi l'80% degli italiani cambierà anche le proprie abitudini alimentari orientandosi verso diete più salutari e senza carne e «zero waste».
Il 40% dei manager Food & Beverage conferma che il 2023 sarà un anno all'insegna della sobrietà e essenzialità anche alimentare.
Tra i propositi per il 2023 un ruolo decisivo lo giocano gli affetti: il 56% vuole trascorrere più tempo in famiglia e il 20% vorrebbe fare un figlio. In generale si punta ad adottare un lento lifestyle concentrandosi sulla cura di se stessi (tra le prime voci in crescita del 2023, con un 29% che farà più visite di prevenzione e controllo), sul ritorno ai fornelli (29%) e si fugge dal fast food (il 15% lo farà di meno o smetterà).
Il sondaggio Coop rileva inoltre che il 2023 sarà un anno di stagnazione ma non di decrescita (+0,2% le stime del Pil sul 2022 secondo i manager italiani) con un carovita ancora sostenuto ma inferiore al 2022 (+6,1%). A preoccupare sono però soprattutto i consumi e i risultati economici della filiera alimentare. L'inflazione dei beni alimentari lavorati resterà elevata (+6,7% medio nel 2023 secondo i manager italiani del settore Food & Beverage), si ridurranno i volumi acquistati dalle famiglie nella grande distribuzione (-0,9%) e si conferma il peggioramento della redditività delle imprese industriali e, soprattutto, distributive (lo teme il 66% dei manager del settore) con conseguente calo degli investimenti (37%) e ricadute anche sul fronte occupazionale (27%).