I 100 anni di Iolanda Trazzi, una vita tra Norma e Latina

I 100 anni di Iolanda Trazzi, una vita tra Norma e Latina
di Fabrizio Scarfò
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Lunedì 22 Gennaio 2024, 11:54

I FESTEGGIAMENTI

«Essere sempre di buonumore e mangiare tanta frutta come me, che di arance faccio scorpacciate anche dopo cena». È questo il segreto di Iolanda Trazzi, che nella giornata di ieri ha festeggiato il suo centesimo compleanno. Una vita trascorsa tra Norma, Roma e Latina quella di nonna "Iole", come la chiamano i suoi nipoti e pronipoti, con cui ha festeggiato questo incredibile traguardo e ai quali non ha mancato di ricordare ancora una volta la sua lezione più preziosa: «Rispettatevi e vogliatevi sempre bene».

LA STORIA

Nata il 21 gennaio 1924 a Ozzano dell'Emilia, è nel suo paese d'origine che la giovane Iole conosce Lucio Mazzoli, originario di Norma e militare in servizio a Bologna.
È amore a prima vista e, dopo il matrimonio, nel 1943 decidono insieme di tornare nel paesino di lui sui Lepini. La fine della guerra per l'Italia è ormai prossima: il generale Badoglio firma l'armistizio con gli Alleati, l'8 settembre viene annunciata la resa e la storia del Paese cambia per sempre. Anche quella di Iole, che si trasferisce con suo marito a Roma, dove lui continua il servizio militare, mentre la famiglia inizia a crescere e a stabilizzarsi.
Passano gli anni, arriva il 1978 e Lucio va in pensione: insieme alla moglie decidono di tornare a casa, nel territorio pontino. Dove la sua Iole vive ancora oggi, trascorrendo le giornate a Latina in compagnia della figlia Elsa e del genero Almo. E ogni tanto non manca neanche qualche gita fuori porta a Bologna, dove si reca per andare a trovare l'altro figlio Mario e la nuora Gabriella, ma soprattutto a Norma, dove ha tuttora residenza oltre che le sue amiche storiche, quelle da cui torna sempre durante la bella stagione.
Nella giornata di ieri, invece, in una fredda domenica d'inverno, nonna Iole ha raggiunto l'incredibile traguardo dei 100 anni di vita, festeggiati con figli, nipoti e pronipoti.
Vale a dire quelli che ha fatto crescere a tortellini e tagliatelle, sono loro a raccontarlo, pasta fatta in casa rigorosamente, tagliatelle sempre sottili e mai scotte, «ma soprattutto condite con il ragù alla bolognese». Parola di nonna Iole.
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