Ubriaco confessa agli agenti il trucco per evadere i domiciliari: «Lo faccio sempre». Trasferito in carcere

L'uomo era solito chiamare il 112 dicendo di dover recarsi alla guardia medica, ma era un bluff

Perugia, 50enne ubriaco confessa agli agenti il trucco per evadere i domiciliari: «Lo faccio sempre», e lo trasferiscono in carcere
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Martedì 1 Agosto 2023, 16:45

Un clamoroso autogol, quello di un 50enne di Perugia posto agli arresti domiciliari. All'uomo è stata revocata la misura cautelare all'interno del proprio domicilio, in cambio di un trasferimento in carcere: una decisione scaturita a causa di una sua stessa gaffe.

Secondo quanto ricostruito dalla polizia, l'uomo aveva chiamato il numero unico di emergenza (112), a seguito di un diverbio avuto con alcuni passanti nei pressi di casa sua. Quando gli agenti sono arrivati hanno sorpreso il 50enne fuori dalla sua abitazione, visibilmente ubriaco, in piena violazione delle delle prescrizioni disposte del magistrato di sorveglianza di Perugia. 

Non solo: mentre i poliziotti tentavano di ricostruire l'accaduto l'uomo ha chiamato una seconda volta il 112, affermando di doversi recare dalla guardia medica. Dopo aver riattaccato, il 50enne ha confidato agli agenti che utilizzava molto spesso quello stratagemma per eludere la misura cautelare.

Una serie di allarmi creati ad hoc, dunque, senza alcuna giustificata ragione. Se non per aggirare i divieti imposti dall'autorità giudiziaria. Ma quella volta sarebbe stata l'ultima. 

Trasferimento in carcere

Non si sa con certezza il motivo della inaspettata confessione, probabilmente frutto dello stato di ebbrezza in cui l'uomo si trovava. Naturalmente, gli agenti hanno subito preso provvedimenti, segnalando la cosa al Tribunale di sorveglianza perugino. Così il magistrato di turno ha ordinato nei confronti del 50enne l'immediata sospensione degli arresti domiciliari e il trasferimento in carcere. Quindi, la polizia ha raggiunto nuovamente l'uomo al suo domicilio per notificargli la decisione dell'autorità giudiziaria. Infine lo hanno trasferito alla casa circondariale di Capanne.

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