Giulia Cecchettin, una statua in Prato della Valle a Padova, si accendono subito le polemiche. Il timore di una decisione «calata in fretta dall'alto»

La riunione delle Commissioni su una scultura dedicata a una figura femminile: ecco cosa è successo

Statua di Giulia Cecchettin in Prato della Valle a Padova, si accendono le polemiche
di Alberto Rodighiero
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Venerdì 8 Dicembre 2023, 11:51 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 09:06

PADOVA - La proposta di dedicare una statua in Prato della Valle - la grande piazza di Padova - alla memoria di Giulia Cecchettin suscita più di qualche perplessità a palazzo Moroni. Martedì infatti si è tenuta una riunione congiunta delle Commissioni I e III dedicata al dibattito, ormai pluriennale, sulla possibilità di posizionare in Prato una scultura dedicata a una figura femminile. Riunione al termine della quale, nel giorno del funerale della 22enne, è trapelata la suggestione di dedicare la statua proprio alla giovane.

Statua per Giulia Cecchettin, la polemica

 

Una proposta che però sembra non convincere le consigliere di Coalizione civica Chiara Gallani e Marta Nalin. «Il lungo confronto è stato utile, siamo certe, alla realizzazione del progetto: tutti noi consiglieri abbiamo infatti chiesto conto e dovuto prendere atto della mancanza dei preannunciati fondi.

Abbiamo quindi invitato la Giunta a farsi carico della mozione votata in Consiglio – ha detto Gallani firmando una nota anche a nome della collega Nalin–. D’altra parte, è altrettanto forte l’esigenza che il progetto non si chiuda nelle stanze istituzionali, soprattutto oggi, dopo una lunga attesa, ma che riconosca le sensibilità e le competenze esistenti in città, a partire dalle associazioni che hanno sollevato la questione più di un anno e mezzo fa». Invitate in Commissione erano infatti le associazioni Veneto Mi Riconosci e Toponomastica Femminile, che da tempo lavorano sul tema, avendo anche pubblicato un censimento della rappresentanza femminile nelle statue italiane. «Riteniamo inoltre che fermare la scelta su uno degli spunti sollevati martedì e incentrati sui fatti che hanno riguardato Giulia Cecchettin rischi di non renderle onore, contrariamente all’intento, e possa essere controproducente rispetto all’obiettivo di dare finalmente spazio alla rappresentazione della donna, non come vittima ma per il riconoscimento della sua presenza nello spazio pubblico – ha chiuso Gallani –. Speriamo quindi che la volontà di onorare una sensibilità che ha portato alla mobilitazione e al clamore non si trasformi oggi nella fretta di un risultato calato dall’alto».

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I COMMENTI

«Abbiamo partecipato alla Commissione in cui l’assessore Andrea Colasio aveva tra le righe paventato l’intenzione di erigere un monumento dedicato a donne vittime di violenza – ha aggiunto Federica Pasini di Mi Riconosci –. Siamo sbalordite dal fatto che il giorno successivo si sia ribadita a mezzo stampa quest’intenzione, dopo che nessun consigliere presente aveva espresso consenso e anzi, le associazioni avevano chiarito come non si possa credere che una donna debba essere vittima per meritare un ricordo e una celebrazione nello spazio pubblico». «L’associazione Toponomastica Femminile ritiene che il Comune abbia la possibilità di farsi promotore di quel cambiamento culturale auspicato nell’accorata lettera di Gino Cecchettin – ha concluso Nadia Cario –. C’è nella nostra società l’urgente necessità di dare dei modelli femminili legati alla libertà di espressione e alla realizzazione professionale, attualmente inesistenti». 

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