Verdone si racconta nel documentario Carlo!

Gianfranco Giagni, Carlo Verdone e Fabio Ferzetti
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Martedì 28 Maggio 2013, 19:01 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 15:33
ROMA - Quasi tutto Verdone. Ovvero un piccolo concentrato della sua comicit timida e discreta che ha accompagnato trentacinque anni della sua carriera. È quello che si vede nel bel documentario 'Carlo!' di Gianfranco Giagni e Fabio Ferzetti dedicato all'attore e regista romano che, dopo essere passato al Festival di Roma, esce in sala sul circuito The Space, dal 3 al 5 giugno. Verdone, insieme agli autori,ha presentato questo omaggio alla sua carriera toccando tanti argomenti.



CARRIERA

Sono 34 anni che la mia carriera va avanti. E sono molto emozionato e incredulo di essere rimasto in piedi. Sarà perché forse ho iniziato con la vecchia guardia, ho conosciuto Tognazzi, Gassman, Mastroianni. Insomma con questi personaggi in giro non mi sono mai sentito un vero protagonista. Dopo 'Bianco, rosso e Verdone' sono andato un po' in crisi. Mi sembrava di essere finito, avevo fatto tutti i miei personaggi e ora? Stavo già per tornare all'Università come assistente dell'istituto storico religioso quando Cecchi Gori mi propose di fare Borotalco e mi rimise in corsa.







PUBBLICO

Ho avuto una famiglia importante che mi ha spinto a parlare con tutti. Quanto vado nel mio quartiere io parlo con tutti, li ascolto. Questo documentario è dedicato a loro, al mio pubblico, senza il pubblico n'do vai?



NESSUNA CELEBRAZIONE

Questo documentario poteva sembrare un epitaffio dal vivo e questo non andava bene. Così ho voluto raccontare la mia persona senza preparare nulla in piena libertà anche perché uscisse fuori la persona semplice che sono.



FUTURO

Il futuro lo vedo vario. Potrei fare qualche sceneggiatura per altri, incursioni verso il cinema più serio, tornare a fare la regia, ma senza mai mollare la commedia. «Non pensare di non fare più commedie», mi ha detto una volta un mio fan, «perchè sono il nostro ansiolitico». Adesso sto già pensando al nuovo film. Ho cinque soggetti pronti, di cui uno in fase avanzata, aspetto solo l'arrivo di De Laurentiis da Los Angeles per decidere insieme. L'attrice? Potrebbe essere la Cortellesi, ma è tutto in alto mare.



MACELLAIO

Oggi prendere spunto dalla realtà come sempre ho fatto io è sempre più difficile. La gente si è tutta livellata. Ma delle sorprese ci sono ancora. Stamattina il mio macellaio mi ha detto, facendo riferimento a 'La grande bellezza' di Sorrentino: «a Cà ma sti salotti esisteno davero...». E io gli ho fatto vedere un pò di foto che avevo nel telefonino, perché, a volte, a certe feste ci devi per forza andare.



CARATTERISTI

La crisi della commedia all'italiana sta anche nei caratteristi. Nessuno vuole fare più questo ruolo mentre la grande stagione della commedia era fatta proprio dai non protagonisti. Questa oggi è la grossa falla della commedia. Va fatto capire che non tutti sono adatti a fare i protagonisti.



UMILTÀ

Il gusto del pubblico è cambiato in peggio grazie alla tv. Ora la gente va all'isola dei famosi e dopo un pò si sente famosa, ma sono come dei fuochi di artificio. Dopo un pò si spengono. Invece per fare carriera ci vuole umiltà.



POLITICA

Anche in politica si è tutto livellato. Ci vogliono esempi forti nella politica. Oggi sembra manchino figure autorevoli, anche lo stile conta. Non è vero che uno a casa propria fa quello che vuole. Diceva Seneca che le pareti di un uomo pubblico dovrebbero essere di vetro.
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