Smog alle stelle in provincia di Frosinone. Nella giornata di martedì sei centraline su sette (quella di Ferentino non ha dati disponibili) hanno rilevato la presenza di polveri sottili (Pm 10) di gran lunga superiori ai limiti consentiti. La maglia nera questa volta va alla città di Cassino che ha toccato i 107 microgrammi al metro cubo (il limite è 50). Non se la passa meglio la città che negli ultimi anni è risultata essere la più inquinata della Ciociaria: Ceccano ha registrato 92 mg/mc. Non poteva mancare il capoluogo con 89 mg/mc segnalati dalla centralina di via Puccini.
Ma la vera novità è che l'aria inquinata questa volta si è registrata anche nella parte alta della città dove la centralina di viale Mazzini, solitamente nei limiti, ha registrato la presenza di 64 mg/mc di Pm 10.
LE MISURE
Quali contromisure stanno adottando le amministrazioni? Quella di Frosinone programmerà a breve le quattro domeniche ecologiche previste da gennaio a marzo. Poi in base ai livelli di inquinamento deciderà se attuare provvedimenti più restringenti anche sui veicoli più inquinanti, sulla mobilità e sulle emissioni degli impianti di riscaldamento, ma intanto ha già emesso ordinanze contro l'uso dei caminetti (difficile però da far rispettare).
A Cassino il fenomeno è studiato con il supporto di professori dell'Università e si punta a creare più spazi per i pedoni e meno per le auto in centro: «L'inquinamento nella nostra città spiega il primo cittadino Enzo Salera è dovuto principalmente alla conformazione orografica del territorio. Siamo in una vallata e c'è poco ricambio di aria. Purtroppo tutte le volte che abbiamo optato per restringimenti della circolazione o limitazioni al traffico i risultati non ci sono stati. L'inquinamento è prodotto principalmente dal consumo di biomasse e cioè dai riscaldamenti e dai caminetti. Nel contempo cerchiamo di pedonalizzare quanto più possibile le aree centrali della città per diminuire lo smog e far respirare aria migliore ai nostri cittadini».
Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Ceccano, Roberto Caligiore: «Il Comune emette ordinanze anti smog ma il problema va affrontato a monte: il 70% delle Pm 10 proviene dai riscaldamenti dei termo camini e stufe a pellet. Il 95% del territorio è metanizzato ma i cittadini per questioni economiche continuano a preferire il pellet o la legna. Occorrono incentivi per modificare queste abitudini e per sistemi di riscaldamento meno inquinanti».