Posta Fibreno, la siccità riporta alla luce le vasche dell'antico mulino dell'isola galleggiante

Posta Fibreno, la siccità riporta alla luce le vasche dell'antico mulino dell'isola galleggiante
di Roberta Pugliesi
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Mercoledì 16 Novembre 2022, 06:34 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 07:09

La siccità riporta alla luce le opere murarie del mulino ad acqua della riserva naturale di Posta Fibreno. Un fenomeno forse allarmante ma sicuramente da non perdere. È visibile in questo periodo transitando dinanzi quella che è la sede dell'attuale riserva naturale, un antico mulino ad acqua costruito nel 1810 in località Sorgentina.

Le acque si sono abbassate sensibilmente facendo emergere le antiche vasche in pietra e tutte le opere murarie che facevano funzionare il mulino, con i canali di carico, gli archi e le paratoie, al di sotto dei quali passava l'acqua per muovere gli ingranaggi delle macine.

Completamente a secco anche i canali che costeggiano la strada e al cui interno si vedevano abitualmente le caratteristiche nutrie e numerose specie acquatiche che oggi si sono spostate verso il lago e l'isola galleggiante.

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«Era già accaduto in passato ma non in queste dimensioni - ha commentato il sindaco Adamo Pantano-. È la siccità che sta caratterizzando questo periodo in tutto il paese e che si riverbera anche sulla nostra riserva».

Le origini

Il mulino ad acqua per la molitura delle granaglie fu costruito dai Signori Lecce e Ruggeri e successivamente acquistato dalla famiglia Ferrante di Alvito. Dal 1905 al 1908 Giovandiego Ferrante realizzò una piccola centrale idroelettrica grazie alla quale fu possibile illuminare elettricamente Alvito. La stessa dinamo, miracolosamente risparmiata dalle distruzioni tedesche verso la fine dell'occupazione, fornì energia per molti mesi a una decina di comuni limitrofi. Il mulino ha funzionato regolarmente fino agli inizi degli anni 80 del secolo scorso.

Successivamente fu acquistato dal Comune di Posta Fibreno, mentre nei primi anni di questo secolo la struttura è stata restaurata e le macchine originarie messe in grado di funzionare nuovamente a scopo didattico. Poco più avanti iniziano i sentieri percorribili a piedi sui quali è possibile ammirare il paesaggio lacustre. Ed ancora più avanti sono iniziati i lavori di rifacimento dei marciapiedi che erano letteralmente sprofondati nel lago. Li sta realizzando l'Astral.

Soddisfatto il primo cittadino Adamo Pantano che commenta: «Dopo tanti anni di sollecitazioni e rimostranze finalmente sono partiti i lavori finanziati dalla Regione Lazio su uno dei punti più belli del lago. Si chiude una ferita alla bellezza e sicurezza del luogo con un arredo urbano decoroso e si potrà tornare a passeggiare in quel punto del lago, restituendolo alla fruizione di tutti i nostri cittadini e di tanti turisti». Per la sua pericolosità era stato chiuso e tale situazione di fatto determinava un ostacolo al transito pedonale con persone costrette per un lunghissimo tempo ad utilizzare la sede stradale tra veicoli e pericoli vari, al fine di raggiungere l'estremo opposto del marciapiede. L'opera progettata dall'ingegnere Luigi Colaiacovo sarà accessibile ai portatori di handicap e sarà previsto il posizionamento di dispositivi per impedire eventuali soste di autovetture in corrispondenza della rampe di salita. Particolare attenzione è stata messa nella scelta dei materiali al fine minimizzare l'impatto visivo connesso all'inserimento dell'opera all'interno della riserva.
 

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