Omicidio di Alatri, ricostruito l'agguato: «Thomas e Omar ben visibili da chi ha sparato, i Toson volevano uccidere»

La simulazione video realizzata dalla parte civile sarà depositata come mezzo di prova al processo

Omicidio di Alatri, ricostruito l'agguato: «Thomas e Omar ben visibili da chi ha sparato, i Toson volevano uccidere»
di Pierfederico Pernarella
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Domenica 28 Gennaio 2024, 07:17

Era sera, ma Thomas Bricca e Omar erano ben visibili. È la conclusione a cui è giunta la parte civile della madre della vittima dopo aver ricostruito con un video i momenti dell’omicidio di Alatri dal punto di vista di chi ha sparato.

La simulazione sarà depositata nelle prossime ore come mezzo di prova (in gergo tecnico si chiama esperimento giudiziale) del processo nei confronti di Roberto e Mattia Toson, padre e figlio accusati dell’omicidio. La prima udienza, davanti alla Corte d’assise di Frosinone presieduta dal giudice Francesco Mancini, si terrà il prossimo 2 febbraio. Oltre 200 i testimoni chiamati a deporre.
Il video è stato realizzato nel corso delle indagini difensive che sia gli avvocati degli imputati che quelli della parte civile possono condurre autonomamente. Sarà poi il giudice a valutarne l’utilizzabilità nel processo.

È stato quindi ricostruito l’agguato partendo dal punto di vista di chi ha sparato.

Secondo l’accusa è stato Mattia Toson,arrivato nel parcheggio del Girone a bordo di uno scooter T-Max condotto dal padre. Mattia Toson avrebbe esploso i colpi, due in rapida successione, da una distanza di circa 19 metri. Thomas Bricca si trovava sulla scalinata soprastante, accanto lui c’era Omar, il giovane di origini marocchine che secondo l’accusa era il vero bersaglio dell’agguato. Entrambi indossavano un giubbotto di colore bianco e si trovavano a circa due metri dal lampione principale della piazza. Stando alla ricostruzione video, realizzata nei giorni scorsi alla stessa ora in cui è avvenuto l’agguato (poco dopo le 20.30), Thomas e Omar (in base nella stessa posizione in cui si trovavano la sera del 30 gennaio di un anno fa) erano ben visibili dal punto in cui sono partiti gli spari. 

LE CONCLUSIONI

Con questa ricostruzione, la parte civile della madre di Thomas Bricca, rappresentata dall’avvocato Nicola Ottaviani, intende dimostrare che l’omicidio del 19enne, al di là dell’eventuale scambio di persona con Omar a causa del giubbotto bianco, è stato comunque premeditato. E la simulazione dimostrebbe che chi ha sparato (Mattia Toson, secondo l’accusa) era nelle condizioni di poter distinguere con nitidezza il bersaglio. A questo aspetto c’è anche da aggiungere che Mattia Toson si frequentava regolarmente il Poligono di tiro e aveva una certa dimestichezza con le armi. 

A completare la simulazione video dell’agguato ci sono poi le testimonianze di alcune residenti della zona del Girone, raccolte sempre dalla parte civile come prova per il processo. Tutti hanno riferito di aver sentito due spari esplosi in maniera ravvicinata e poi lo scooter partire a tutta velocità. Anche questi elementi, secondo la parte civile come del resto per la Procura, dimostrerebbero che chi ha sparato non lo ha fatto a scopo dimostrativo, per intimidire in risposta all’aggressione al famigliare dei Toson avvenuta la sera prima, ma per uccidere. 

La difesa di padre e figlio aveva già provato a chiedere il processo con rito abbreviato per omicidio preterintenzionale (chi provoca la morte di una persona senza avere la volontà di ucciderla), ma l’istanza è stata respinta. La battaglia ora si sposterà davanti alla Corte d’assise. 

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