Maurizio Cocco, l'ingegnere di Fiuggi da due anni in carcere in Costa d’Avorio: libertà negata fino alla fine del processo

Sul casto è intervenuta anche la Commissione Ue: "Siamo in contatto con l'ambasciata italiano che segue la vicenda"

L'ingegnere Maurizio Cocco insieme alla moglie Assunta Giorgili
di Pierfederico Pernarella
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Lunedì 22 Aprile 2024, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 07:44

La notizia cattiva è che dovrà restare in carcere fino alla fine del processo. Quella buona, se tale può essere definita dopo quasi due anni di calvario, è che il processo è alle battute finali e dovrebbe terminare al massimo entro maggio. Solo allora Maurizio Cocco, l’ingegnere di Fiuggi detenuto in Costa d’Avorio dal giugno del 2022, potrebbe tornare libero. Il condizionale è d’obbligo in un Paese dove, come si è visto nel caso del ciociaro, il trattamento per le persone sottoposte a procedimenti giudiziari non è così trasparente. L’ingegnere di 61 anni venne arrestato con le accuse di narcotraffico e riciclaggio, ma successivamente entrambe si sono dimostrate infondate. Nonostante questo Cocco è rimasto in carcere ed è finito a processo per una presunta frode fiscale che non gli era mai stata contestata prima e di cui non è nemmeno chiara l’entità.

L’ingegnere fiuggino sarebbe potuto uscire pagando una cauzione, ma la cifra richiesta era esorbitante. Il 61enne ha quindi presentato un’istanza di scarcerazione  per affrontare il processo da uomo libero. Ma la richiesta è stata respinta. L’autorità giudiziaria ivoriana sostiene che deve restare dietro le sbarre fino alla sentenza. Il dibattimento è alle battute finali, la pronuncia dovrebbe arrivare al massimo entro la fine di maggio.

L’ingegnere e la sua famiglia sperano in un’assoluzione perché, come dichiarato in più occasioni, non ci sarebbero elementi concreti a sostegno delle accuse, ma anche nell’eventualità di una condanna l’ingegnere potrebbe ottenere la libertà perché in questo caso farebbe appello. E c’è un dato non trascurabile:  l’ingegnere ciociaro, arrestato con accuse rivelatesi infondate,  nel frattempo ha già trascorso due anni in carcere da presunto innocente.

L’INTERROGAZIONE

La vicenda di Cocco, fa sapere l’avvocato Pasquale Cirillo che assiste la famiglia in Italia, è arrivata anche all’attenzione della Commissione europea dopo un’interrogazione. «La Delegazione UE in Costa d’Avorio, pur non avendo competenza consolare - si legge nella risposta - è a conoscenza di questo caso ed è in stretto contatto con l’Ambasciata italiana presente nel Paese. L’Ambasciatore italiano e i servizi consolari italiani stanno seguendo attivamente questo caso». La Commissione Ue poi assicura di aver finanziato progetti per migliorare le condizioni nelle carceri della Costa d’Avorio e per ridurre il tasso della custodia cautelare dietro le sbarre, come quella subita dall’ingegnere Cocco.

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