La mamma di Thomas: «La comunità di Alatri ci ha sostenuto». Martedì la fiaccolata

Federica Sabellico, mamma di Thomas Bricca, ucciso ad Alatri a gennaio del 2023
di Pierfederico Pernarella
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Giovedì 25 Gennaio 2024, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 08:46


«Alatri ci è stata vicina. Il sostegno degli amici, ma anche delle persone che lo conoscevano meno, è stato importante. Portando la croce insieme, la croce è stata meno pesante». Federica Sabellico, la mamma di Thomas Bricca, il 19enne ucciso al Girone, tirando le fila ad un anno dal giorno che le ha sconvolto la vita portandole via ciò che aveva di più caro, non dimentica la vicinanza dimostrata dalla città. Una città che nel giro di pochi anni, dopo l’omicidio di Emanuele Morganti, è stata costretta a fare i conti con un altro giovane ucciso in circostanze violente. Il prossimo 2 febbraio, davanti alla Corte d’Assise di Frosinone, inizierà il processo nei confronti di Roberto e Mattia Toson, padre e figlio accusati dell’omicidio di Thomas. Oltre alla famiglia della vittima, tra le parti civili ci sarà anche il Comune di Alatri che si è costituito con l’avvocato Eugenia De Ceseraris. «Per noi è stato un segnale importante. Tutta la città è rimasta scioccata per quello che è successo - racconta Federica - Thomas era conosciuto un po’ da tutti, era un ragazzo tranquillo che teneva molto all’amicizia, era socievole, leale, viveva la famiglia, voleva bene agli zii e alle nipotine, impazziva per i bambini e i bambini a loro volta avevano una grande simpatia per lui. Lo so che può sembrare scontato ora che non c’è più, ma era davvero un ragazzo buono, pacifico, con quelle risse da cui è partito tutto lui non aveva avuto niente a che fare». 


L’ASSOCIAZIONE


A indicare un percorso di rinascita e speranza dopo il dramma è stata l’associazione “L’albero di Thomas”, il sodalizio voluto dalla famiglia per tenere viva la memoria del 19enne e dare ai giovani una spazio di ascolto e costruzione con progetti legati al sociale. A guidare questo percorso è stato Lorenzo Sabellico, lo zio di Thomas. «È stato importante tenere viva la memoria di Thomas - prosegue la madre - ma era fondamentale anche dare un segnale agli altri giovani di Alatri per i quali non è stato facile vedere uccidere un loro amico. Ascoltarli, renderli partecipi era necessario. Io sono stata male e purtroppo non ho potuto essere troppo presente». 
Ma proprio il dolore di Federica, spiega Lorenzo, è stato il punto di partenza del progetto: «È stato quello a tenere stretta la comunità.

All’inizio c’era tanto spaesamento, poi è arrivata la visione di tenerci per mano l’uno con l’altro e siamo andati avanti. La cosa che mi ha colpito di più in questi mesi e ogni volta mi commuove è stata la risposta delle madri, le più combattive, scrivono tutti i giorni alla nostra associazione e sostengono i progetti». Anche il Comune e le scuole hanno abbracciato con entusiasmo i progetti de “L’Albero di Thomas”. 


IL PROGETTO


L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Maurizio Cianfrocca, inoltre, nei mesi scorsi ha varato un progetto che prevede la realizzazione nel parcheggio del Girone di uno centro sportivo. Una sfida ambiziosa, ma necessaria perché si trasformerebbe in un punto di aggregazione sociale il luogo diventato teatro di uno dei fatti più violenti mai avvenuti in città. 
E proprio al Girone la sera del prossimo 30 gennaio, a partire dalle ore 20, ad un anno dall’agguato costato la vita a Thomas Bricca, la comunità di Alatri si raccoglierà per un momento di preghiera e riflessione nella fiaccolata “Luci nella notte”. 
Pierfederico Pernarella
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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