Proiettili per l’Ucraina, per la produzione indicato lo stabilimento di Fontana Liri

Proiettili per l’Ucraina, per la produzione indicato lo stabilimento di Fontana Liri
di Marina Testa
3 Minuti di Lettura
Giovedì 29 Febbraio 2024, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 10:02

 

C'è anche lo stabilimento di Fontana Liri nel quadro degli aiuti europei che prevedono il rafforzamento della capacità militare ucraina. Lo ha annunciato il ministro della Difesa, Guido Crosetto durante il question time alla Camera dei Deputati. Nel ricordare la proroga al sostegno all'Ucraina, ha parlato di una scelta in linea con gli impegni assunti con Nato e Unione europea e di un'azione mirata a fornire a Kiev un livello quantitativo e qualitativo di equipaggiamento per affrontare l'offensiva russa sempre più aggressiva. Scelta criticata da Filiberto Zaratti di Alleanza Verdi e Sinistra («invece di spese militari meglio favorire interventi per la transizione ecologica e a sostegno delle componenti più fragili della società») e Marco Pellegrini del Movimento 5 Stelle («l'accordo di cooperazione Italia-Ucraina firmato a Kiev il 24 febbraio è stato propinato al governo a scatola chiusa»). Crosetto lo ha dunque definito un percorso difensivo necessario per garantire stabilità e pace che non è frutto di una cultura bellicistica. «La strada da percorrere è ancora lunga, ma un passo indietro adesso sarebbe un errore strategico e politico, oltre che un tradimento delle legittime aspirazioni del popolo ucraino per la sua indipendenza» sono le parole di Crosetto. Pertanto, è in questo contesto che «l'Agenzia Industrie e Difesa ha detto il ministro - ha partecipato al bando indetto dalla Commissione europea, nell'ambito del fondo denominato Asap, per ottenere un finanziamento del 40 al massimo su progetti che risulteranno fattibili. In tale prospettiva l'Agenzia Industrie Difesa ha presentato tre progettualità che coinvolgono gli stabilimento militari di Baiano, nei pressi di Spoleto, Fontana Liri e Capua».

LA STRUTTURA

Lo stabilimento militare Propellenti di Fontana Liri, quindi, è stato inserito in un piano di sviluppo dell'industria bellica italiana al fine di intensificare il supporto all'Ucraina. Proprio nei mesi scorsi è stato al centro di un accordo industriale tra l'Agenzia Industrie Difesa e la società Baschieri & Pellagri per la concessione e la gestione, mediante partenariato pubblico-privato, degli impianti produttivi di polveri sferiche. Il rilievo dell'accordo è così descritto sul sito dell'Agenzia con data 4 agosto 2023: «La ripartenza della produzione della polvere da sparo presso gli impianti di Fontana Liri, interrotta nel 2017, rappresenta un importante risultato per l'Agenzia, che mira a rafforzare ed espandere le sinergie industriali con aziende nazionali al fine di valorizzare gli asset della Difesa. Inoltre, particolare attenzione è posta all'adeguamento ai più recenti standard di efficienza tecnologica e di sicurezza che permetteranno di ridurre al contempo la dipendenza dall'estero di forniture strategiche. Con il riavvio della produzione della polvere da sparo e la riattivazione della centrale idroelettrica avvenuta nel 2022 si conclude il significativo traguardo nel contesto del progetto di rilancio industriale dello Stabilimento Militare Propellenti che era contenuto nel Piano Industriale Triennale 2021-2023 dell'Agenzia Industrie Difesa». Per lo storico impianto di Fontana Liri, dunque, si preannuncia un ritorno alla produzione di materiale per artiglieria e armi portatili. E l'accordo industriale con la società che ha sede nel bolognese probabilmente ha posto le basi per una valutazione positiva anche in relazione al bando europeo.

L'OCCUPAZIONE

Le ricadute? Al momento nel sito gestito dal Ministero della Difesa sono operativi una cinquantina di dipendenti e si è parlato di una quindicina di assunzioni. Se l'impianto, specializzato nella produzione di nitrocellulosa e polvere da sparo e uno dei pochi di questo genere a carattere pubblico in Europa, dovesse essere destinatario del finanziamento europeo, probabilmente ci potrebbero essere possibilità di espansione. Cosa che in passato ha avuto picchi anche di ottocento lavoratori. Intanto, proprio nell'autunno scorso, c'è stato un cambio al vertice dello stabilimento con il colonnello Michele Cristino che è subentrato al colonnello Raffaele Zagarella.

© RIPRODUZIONE RISERVATA