Provincia di Frosinone, crescita e polemiche. Gli ordini professionali dei tecnici: «Noi fuori dal comitato»

Provincia di Frosinone, crescita e polemiche. Gli ordini professionali dei tecnici: «Noi fuori dal comitato»
di Stefano De Angelis
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Giovedì 29 Febbraio 2024, 09:43 - Ultimo aggiornamento: 09:53

 

Voglia di ridare impulso al territorio, prove di rilancio e polemiche sullo sfondo. Sono passati pochi giorni dall'insediamento del Comitato provinciale per la crescita e lo sviluppo sostenibile, voluto dal presidente di piazza Gramsci Luca Di Stefano, e c'è una parte della sfera produttiva che si sente esclusa.

È il caso del settore delle professioni tecniche, vale a dire quello costituito da ingegneri, geometri, geologi, architetti e periti industriali.

In una nota congiunta, i rispettivi ordini professionali lamentano il mancato coinvolgimento nel gruppo di lavoro che riunisce organizzazioni di categoria (dal comparto delle imprese a quello dell'artigianato e delle coop) e sindacali, che hanno già sottoscritto un accordo programmatico.

Ad annunciarne la nascita era stato, il nove novembre scorso, il presidente della Provincia nel corso degli stati generali della Ciociaria. Lo aveva fatto in un giorno scelto non a caso. A quell'incontro partecipato e svolto nel salone di palazzo Iacobucci, infatti, c'era anche il governatore del Lazio, Francesco Rocca, che a sua volta aveva annunciato la creazione di un tavolo tecnico permanente dedicato alla Ciociaria. Due iniziative parallele, dunque, con obiettivi comuni: ridare slancio al territorio per renderlo più competitivo e scongiurare il paventato rischio deindustrializzazione. Dalla Ciociaria era arrivato anche l'appello per una semplificazione degli iter burocratici, anche per le autorizzazioni ambientali. A gennaio scorso è stato adottato il decreto istitutivo del Comitato, che è diventato operativo dal 21 febbraio, quando si è insediato. In sostanza si tratta di una task force messa su per osservare e seguire le dinamiche economico-occupazionali nonché per valorizzare le potenzialità del comprensorio. Allo stesso tempo, però, l'intento è quello di puntare su nuove e strategiche infrastrutture e sui fondi del Pnrr.

Ora, però, gli ordini professionali tecnici della provincia di Frosinone si mostrano critici e in una nota congiunta spiegano: «Nel complesso delle parti coinvolte è evidente come manchi una parte fondamentale del processo produttivo, il mondo delle professioni tecniche, che pone le sue basi con le progettazioni e lo sviluppo di sistemi ingegneristici per lo sviluppo sostenibile».

Le politiche di sostenibilità, osservano, «passano necessariamente attraverso le professioni tecniche - ingegneri, architetti, geometri, periti industriali, geologi - che sono chiamate a svolgere un ruolo chiave nella ricerca e nell'attuazione di nuovi modelli che possano supportare la transizione ecologica e la decarbonizzazione. In quest'ottica la progettazione moderna ha posto le sue basi per formare professionisti che abbiano le competenze per poter supportare una trasformazione dei territori in chiave di crescita economica, sociale, culturale e turistica attenta al contesto ambientale e paesaggistico. Appare stridente - aggiungono nella nota - che viene istituito un gruppo di lavoro sullo sviluppo sostenibile e che in tale contesto non sia stato inserito chi studia, progetta, sviluppa e gestisce gli elementi chiave per il raggiungimento dell'Agenda 2030». Dagli ordini professionali poi concludono: «Appare ancora più contraddittorio affrontare le autorizzazioni ambientali senza chi praticamente si occupa di tale tematica».

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