Frosinone, nei paesi cancellato il limite di mandati per i sindaci: in tanti cercano il record

Frattaroli: "Mi ricandido per la quarta volta". A Pontecorvo, Rotondo: "Sono pronto". Nelle cittadine via libera alla terza elezione

Da destra: i sindaci Frattaroli, Rotondo e Galli
di Stefano De Angelis
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Venerdì 26 Gennaio 2024, 06:57 - Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 09:16

Prima l'aumento delle indennità degli amministratori spalmato in tre annualità, dal 2022 al 2024, ora la riforma che tocca gli enti locali. Il Consiglio dei ministri, infatti, ha dato il via libera al "decreto elezioni". La principale novità, oltre all'abbinamento di Europee e Comunali nei giorni 8 e 9 giugno (election day), è quella che riguarda le legislature consecutive dei sindaci. In sostanza è stato cancellato il limite massimo di mandati nei Comuni fino a cinquemila abitanti (era fissato a tre sotto le 3mila anime) ed è stato elevato da due a tre il numero di quelli possibili nelle cittadine fino a quindicimila residenti. In pratica negli oltre 50 paesi della Ciociaria, molti montani, si potrà scendere in campo ed essere scelti primo cittadino all'infinito, senza alcun vincolo temporale: sarà la popolazione, con il voto, a stabilire se rinnovare o meno la fiducia all'uscente. Ed è il caso, ad esempio, dei centri della Val di Comino (come Settefrati, San Donato, Gallinaro, Atina, Alvito), della Valle dei Santi (come Sant'Andrea del Garigliano, Sant'Ambrogio e Sant'Apollinare) e di quelli situati a Nord della Ciociaria, come Filettino, Trevi nel Lazio, Morolo, Guarcino o Vallecorsa. In quelli in cui la popolazione oscilla tra le cinquemila e le quindicimila unità, invece, il sindaco, rispetto a quanto avveniva finora, potrà essere incaricato per tre volte di fila. È il caso, tra gli altri, di Pontecorvo, Monte San G. Campano, Roccasecca, Piedimonte, Ceprano, Arce, Isola del Liri, Boville, Arpino e Fiuggi.

IL PRIMO ANNUNCIO

Tra i sindaci che con la precedente normativa non avrebbero potuto ricandidarsi alla tornata di giugno c'è anche quello di Settefrati, Riccardo Frattaroli, reduce da quindici anni di governo cittadino.

Ora, però, si appresta a concorrere per la quarta volta di seguito: «Sono pronto, mi ricandiderò», ha annunciato Frattaroli. Ha poi aggiunto: «Per i piccoli comuni questa riforma rappresenta una grande occasione per consentire alle amministrazioni di portare a termine il lavoro avviato. Mi riferisco soprattutto ai progetti del Pnrr o, nel nostro caso, alla valorizzazione della Valle di Canneto, su cui siamo concentrati da tempo. Ad ogni modo, l'essenza di una competizione elettorale resta immutata: a decidere a chi affidare la guida dei Municipi sarà sempre la popolazione». Frattaroli, commentando il provvedimento licenziato dal Cdm, prosegue: «Nei paesi inizia a esserci anche il problema della penuria di candidati e quindi questo decreto è un'opportunità, in chiave sviluppo, per non disperdere il patrimonio di esperienza maturato da chi amministra».

Tra coloro che sono in dirittura d'arrivo del secondo mandato nei Comuni compresi nella fascia 5-15mila abitanti c'è anche Anselmo Rotondo, sindaco di Pontecorvo: «Credo che sia un decreto positivo. Per un'amministrazione è fondamentale la continuità per ottenere risultati. Nei primi cinque anni si entra nel meccanismo, nel secondo quinquennio si gettano le basi per la programmazione degli interventi e nel terzo si raggiungono appieno i risultati. Il meccanismo della burocrazia non è semplice: non è facile, sul piano dell'esperienza, subentrare a chi già ricopre questo ruolo». Sulla sua eventuale terza discesa in campo, Rotondo ha spiegato: «Valuterò, sono pronto a prendere seriamente in considerazione questa ipotesi». Così il sindaco di Ceprano, Marco Galli: «Sono favorevole a questa riforma, ma bisognerebbe rivedere il testo unico degli enti locali per consentire ai sindaci di lavorare con maggiore serenità. La mia ricandidatura? Vedremo, ho un gruppo coeso in cui prevale la massima condivisione».
 

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