La solidarietà viaggia in moto: dal Cassinate al Senegal per aiutare donne e bambini

La solidarietà viaggia in moto: dal Cassinate al Senegal per aiutare donne e bambini
di Vincenzo Caramadre
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Mercoledì 24 Maggio 2023, 09:11 - Ultimo aggiornamento: 14:48

Quasi sempre si viaggia con il solo gusto di rilassarsi, vedere posti nuovi e conoscere persone. Loro, invece, hanno dato un senso ulteriore alla partenza, al tragitto e alla permanenza in luoghi disagiati dell'Africa, facendolo diventare un viaggio di solidarietà. L'hanno chiamato: Dakar 2023. I protagonisti dell'iniziativa di solidarietà in moto sono: Angelo Moretti agente di commercio di Pontecorvo, Paolo Mattia commerciante di Castrocielo e Tonino Alfano pensionato di Roccasecca in sella alle loro moto hanno percorso 8.500 chilometri in 25 giorni (dal 19 aprile al 14 maggio) per aiutare le popolazioni africane. Hanno attraversato il Marocco, il deserto del Sahara, la Mauritania per arrivare nel sud del Senegal. Hanno consegnato un contributo economico per un progetto tessile per il reinserimento di donne che hanno subito violenze e donato beni di prima necessità ai bambini di un villaggio.

IL RACCONTO

«L'idea di dare un senso diverso al semplice gusto di viaggiare nasce spontaneamente, dopo aver appreso di un progetto portato avanti da una Onlus italiana in Africa che si chiama "I bambini del deserto", che opera in quelle zone da oltre vent'anni, presieduta da Luca Iotti», racconta Angelo Moretti. «Abbiamo avuto i primi contatti con chi aveva già fatto questa esperienza bellissima e ci siamo organizzati, ma non siamo stati soli. Con una cena di beneficenza che c'è stata al birrificio Eureka il 15 aprile, è stata raccolta una considerevole somma dalla vendita di gadget del progetto. Poi è arrivato il momento della partenza, ci siamo imbarcati a Genova direzione Tangeri. Con le nostre moto (due Bmw Adventur e una Voge), abbiamo percorso 8.500 chilometri per consegnare il contributo economico ad un villaggio della regione Casamance, nel sud del Senegal, dove si sta realizzando una piccola imprese tessile per 20 donne del posto in condizioni di fragilità economica e sociale. Il contributo lo abbiamo consegnato nelle mani del rappresentante senegalese dell'associazione italiana perchè una delle moto ha avuto un guasto e non siamo arrivati nei tempi previsti».
Alle donne è stato destinato un corso di formazione, per dare linfa all'autoimprenditorialità femminile e permettere la produzione di abiti e accessori, che saranno poi venduti sui mercati locali.
Una parte dei fondi raccolti nella cena di beneficenza, invece, sono serviti all'acquisto di beni di prima necessità che sono stati donati ad un villaggio «Fare del bene è contagioso, sulla nave, nel tragitto di ritorno, ci siamo interfacciati con una coppia di ritorno dalle stesse zone e ci siamo organizzati per donare direttamente materiai utili alla costruzione delle docce per bambini a 200 chilometri da Marrakech», ha concluso Moretti.

vincenzo.caramadre@ilmessaggero.
 

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