Stesso colore, stesso modello, stesso negozio. Il giubbotto bianco per il quale Thomas Bricca sarebbe stato scambiato dagli assassini per Omar Haoudi lo avevano comprato insieme. A rivelarlo ieri è stato proprio il giovane di origini marocchine, 21 anni, sentito davanti alla Corte d'Assise di Frosinone nella seconda udienza del processo sul delitto di Alatri - avvenuto il 30 gennaio dello scorso anno - che vede imputati Roberto e Mattia Toson, padre e figlio accusati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi.
Omar è stato ascoltato per circa tre ore. Ha raccontato delle risse dei giorni precedenti tra il gruppo di ragazzi nordafricani con quello capeggiato dai Toson, scatenate a suo dire da motivi razziali; ha aggiunto che dopo l'ultima rissa, quella avvenuta domenica nei pressi del bar Enal in cui ne fece le spese Budella (fratello di Roberto Toson) buttato giù dalla scalinata, andò a dormire a casa di Thomas perché temeva ritorsioni anche se lui non aveva partecipato direttamente all'aggressione.
Poi il 21enne, ricostruendo gli istanti dell'agguato - durato 48 secondi tra l'arrivo dello scooter con a bordo gli assassini, gli spari e la fuga - ha ricordato che la sera del delitto lui e Thomas indossavano lo stesso giubbotto bianco: «Lo avevamo comprato insieme». Secondo l'accusa il vero bersaglio degli imputati era Omar.