Toson, il Riesame conferma il carcere

Toson, il Riesame conferma il carcere
di Giovanni Del Giaccio
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Martedì 5 Marzo 2024, 09:15 - Ultimo aggiornamento: 09:47

 

Il tribunale del riesame ha confermato che esistono le esigenze cautelari per Roberto e Mattia Toson, padre e figlio accusati dell'omicidio di Thomas Bricca, avvenuto il 30 gennaio dello scorso anno ad Alatri. Il provvedimento è stato notificato ieri alle parti e segue la decisione della corte di cassazione che aveva annullato "con rinvio" il diniego alla scarcerazione dei due.
Una vicenda solo apparentemente tecnica. Il motivo? La difesa di padre e figlio aveva chiesto il rito abbreviato ma essendoci l'aggravante della premeditazione non era possibile concederlo. In udienza preliminare, poi, aveva sostenuto che non si poteva decidere per il giudizio immediato - cioè sulla base degli indizi raccolti fino a quel momento - perché la cassazione aveva insinuato il dubbio che gli elementi messi insieme dagli investigatori non erano sufficienti a dimostrare proprio la premeditazione. Tesi che l'avvocato Umberto Pappadia ha replicato alla prima udienza, nella fase delle eccezioni. Alla replica del procuratore capo, Antonio Guerriero, si era unita quella del rappresentante di padre e sorella di Thomas, Nicola Ottaviani, il quale aveva sostenuto che la cassazione non era intervenuta bocciando la decisione del riesame, ma solo chiedendo di riformulare la decisione.
Insomma, la cosiddetta "provvista indiziaria" non era stata messa in discussione dalla suprema corte, ma si chiedeva semplicemente al riesame di indicare meglio le motivazioni per le quali quegli indizi erano necessari a tenere in carcere padre e figlio con la pesante accusa. Cosa che è avvenuta, anche se per conoscere cosa hanno scritto i giudici del riesame ci vorrà ancora qualche giorno.

GLI SVILUPPI

Si tratta, senza dubbio, di un punto a favore di chi ha condotto l'indagine, chiamato pazientemente a rimettere insieme i pezzi dopo un "buco" iniziale sottolineato anche dal giudice che ha firmato l'ordinanza di custodia per Roberto e Mattia Toson. Indagine che finora ha retto e che dalle prime battute del processo non sembra vacillare. Il movente - quello legato alle risse dei giorni precedenti - è chiaro. I Toson volevano "vendicare" l'onta di avere avuto la peggio con "i marocchini" ovvero il gruppo capeggiato da Omar Haoudi. Il giovane, reale destinatario degli spari la sera del 30 gennaio 2023, durante la sua testimonianza ha raccontato di come Mattia Toson avesse un atteggiamento violento. Un altro testimone, invece, ha riferito un particolare agghiacciante alla luce di quello che è poi accaduto: «Mattia disse a Thomas di stare lontano da Omar che sarebbe finita male». Quella sera il ragazzo indossava lo stesso giubbotto chiaro di Omar, lo avevano comprato insieme qualche tempo prima. È finita nel modo peggiore.

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