Scritte oscene sui giochi per bambini, è caccia al vandalo seriale di piazza Labriola

Il gioco imbrattato in piazza Labriola a Cassino
di Vincenzo Caramadre
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Domenica 23 Gennaio 2022, 07:57 - Ultimo aggiornamento: 14:55

Frasi oscene nel parco giochi: è caccia all'imbrattatore seriale. Accade a Cassino dove ormai da tre giorni si cerca l'autore dei ripetuti atti vandalici nel parco giochi di piazza Labriola, a pochissimi passi dal Palazzo di Giustizia. Il primo episodio risale a giovedì quando i commercianti della zona assieme ai genitori dei bambini che frequentano il parco hanno notato una scritta oscena. Subito la foto è rimpallata sui social e poco dopo è stata rimossa, coperta con la vernice di colore marrone.

«Alla mente che ha realizzato l'opera che da oggi (giovedì 20 gennaio, ndr) tutti i bambini potranno ammirare, quando vi chiamo somari vi tratto con i guanti bianchi. Per chi si chiedesse perché il mondo è ridotto così la risposta l'avete davanti ai vostri occhi. Spero - aveva scritto Andrea Rasi Merizzetti, titolare di un esercizio nella zona - che qualche telecamera abbia immortalato il momento in modo che il vandalo sia applaudito da tutti, idiota allo stato puro».

Ma non è finita lì. L'imbrattatore seriale è tornato sul luogo del fatto: in piazza Labriola e questa volta alla prima parola oscena, ha aggiunto anche altro.

Dunque un guanto di sfida a chi nelle ore precedenti aveva preso secchio, vernice e pennello ed aveva rimosso la frase. Ieri mattina presto, quindi, è riapparsa la frase.

«Purtroppo è successo di nuovo. Ringrazio chi si è impegnato nelle scorse ore, ma oggi 22 gennaio la situazione è sempre uguale: la scritta è riapparsa. L'amico Remo Fiorentino - ha detto Rasi Merizzetti - l'ha rimossa. Ce veramente poco da fare dinanzi a una siffatta manifestazione di inciviltà. Comunque noi non molleremo nel rimarcare il decoro in questa area riservata per i più piccoli».

Ora la domanda che molti si pongono è: ma le telecamere ci sono nella zona e soprattutto funzionano? «In piazza Labriola ci sono le telecamere, ora bisognerà vedere se hanno ripreso la scena e se il raggio di ripresa arriva in quel tratto. Nelle prossime ore verranno visionante attentamente per cercare di dare un nome e un volte all'autore anche se non è cosa semplice, perché potrebbe aver agito con un cappuccio in testa o altra per evitare di essere riconosciuto», ha spiegato Riccardo Consales, esponente dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Enzo Salera.

In attesa che si faccia luce sull'imbrattatore seriale, sui social c'è stata la ferma condanna del gesto. Decine i commenti postati, soprattutto di genitori arrabbiati. «È abbastanza assodato che nella nostra comunità il livello di ignoranza continui a salire», ha commentato un uomo. «Spero tanto ha aggiunto una ragazza - che le telecamere abbiano ripreso i volti di queste capre».
 

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