Il tribunale del Riesame respinge i ricorsi per la revoca delle misure cautelari adottate per l’ex amministratore delegato della Banca popolare del Frusinate Rinaldo Scaccia e il funzionario dello stesso istituto di credito (sospeso dal lavoro) Lino Lunghi. Per entrambi è stato disposto l’obbligo di dimora nei rispettivi Comuni di residenza. Scaccia e Lunghi erano finiti agli arresti domiciliari su una presunta associazione a delinquere finalizzata ad una serie di illeciti nel settore finanziario. Per Scaccia, dopo le dimissioni dalla Bpf, la misura cautelare era stata già alleggerita dal gip Ida Logoluso che aveva firmato in precedenza l’ordinanza. Era stato quindi disposto l’obbligo di dimora a Veroli al posto dei domiciliari. A Lunghi invece erano state concesse già alcune deroghe rispetto agli obblighi degli arresti domiciliari. Al tribuna del riesame i rispettivi difensori (gli avvocati Pierpaolo Dell’Anno per Scaccia e Massimiliano Contucci per Lunghi) avevano chiesto la revoca di tutte le misure cautelare. L’istanza però è stata respinta. A Lunghi è stato concesso l’obbligo di dimora a Campoli Appennino con la possibilità di spostarsi a Sora per esigenze familiari.
Con questi ultimi due ricorsi, si sono concluse le discussioni al riesame per le persone colpite da misure cautelari nell’ambito dell’operazione “Fullcash back”.