Ceccano piange Piero Di Pofi: «Un campione di gentilezza»

Forte il cordoglio per la scomparsa del 70enne, presenza fissa al bar di famiglia nella piazza centrale. Grande tifoso della Juve, viene ricordato anche dal club bianconero “Marino Di Pofi”, intitolato al fratello perso troppo presto. «Li ha chiamati tutti don Antonio, suo zio, per la partita che ha sempre sognato di giocare».

Piero Di Pofi, presenza fissa al bar di famiglia "The Square cafè" di Ceccano
di Marco Barzelli
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Domenica 14 Aprile 2024, 19:26 - Ultimo aggiornamento: 20:02

Forte il cordoglio a Ceccano per la scomparsa di Piero Di Pofi, 70 anni, gli ultimi trascorsi nel bar di famiglia dopo una vita da impiegato bancario e grande tifoso juventino. Da qualche giorno era stato ricoverato all’ospedale Spaziani di Frosinone.

Poi la tremenda notizia che ha sconvolto i tanti che lo hanno sempre stimato e hanno avuto il piacere di scambiare qualche chiacchiera con lui nello “Square cafè”: il bar della centrale piazza 25 Luglio. I funerali si terranno domani, lunedì 15 aprile, alle 15,30 nella chiesa patronale di San Giovanni. Don Antonio Piroli, suo zio, ne fu storico parroco fino alla morte nel 2002 in un tragico incidente stradale.

Ai familiari, già tanto messi a dura prova dalla vita, arriva un caloroso abbraccio anche da parte di tutti i soci dello Juventus club Ceccano “Marino Di Pofi”. È stato intitolato da quasi dieci anni al fratello di Piero, con cui condivideva la passione per i bianconeri e che aveva perduto troppo presto.

Il ricordo di Alviti: «Un campione di riservatezza»

Una bella immagine la restituisce il professor Pietro Alviti, coetaneo e conoscente: «Scirea, Sivori, Boniperti, Vialli, Charles, Bettega, Furino, Rossi.

Sono tutti lì a sistemare i tacchetti degli scarpini, la maglia a righe bianche e nere, le stelle degli scudetti».

«Li ha chiamati tutti don Antonio, per organizzare la partita che il nipote Piero Di Pofi ha sempre sognato di giocare con loro - aggiunge -. Bianconero fin nel profondo del cuore, ci ha lasciati ieri notte. Ora è insieme ai suoi eroi. Campione di riservatezza, onestà sul lavoro, educazione e gentilezza. Lascia un grande ricordo di sé ma è pronto per giocare con i grandi della Juve».

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