"Grano" di Sicuro: la guerra raccontata dall’inviato Rai vittima di fake news

Giammarco Sicuro è stato insultato e minacciato per via di un fotomontaggio che lo ritraeva in collegamento da Brescia anziché Kiev. Stasera presenta "Storie e persone da una guerra vicina", da entrambi i fronti: Russia e Ucraina.

Giammarco Sicuro, inviato Rai
di Marco Barzelli
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Sabato 6 Aprile 2024, 16:32

Alle ore 20 di oggi, sabato 6 aprile, Giammarco Sicuro presenterà il suo libro “Grano. Storie da una guerra vicina” a Ceccano. L’evento è curato dalla casa editrice locale “Gemma edizioni” presso il caffè letterario Sinestesia.

Interverrà l’inviato Rai vittima quasi un anno fa di una fake news che lo dava in collegamento da Brescia anziché Kiev per aggiornare sulla guerra tra Russia e Ucraina.  È finito nel “tritacarne” dei social quando, per via di un fotomontaggio, è comparso alle sue spalle il cartello stradale della città lombarda invece del reale sfondo della capitale ucraina.

L’obiettivo, ovviamente, era togliergli qualsiasi credibilità. Anche e soprattutto perché è uno dei pochi giornalisti andato su entrambi i fronti bellici. Dalla Russia se n’è dovuto andare per evitare l’arresto. In Ucraina ha attraversato i territori contesi del Donbass. Oltre all’autore, interverranno le colleghe Valentina Di Donato (Cnn) e Carola Speranza, nonché la studentessa Maria Francesca Masi.

La presentazione del libro, moderata dall’editrice Gemma Gemmiti, sarà anticipata dal concerto di voci bianche “Lietarmonia”, diretta dalla maestra Katia Sacchetti. «Dopo la sua missione sulla nave di Emergency – anticipano gli organizzatori - Giammarco Sicuro, come promesso, sarà nostro ospite e ci racconterà la sua esperienza in prima linea in Russia, in Ucraina, nella Striscia di Gaza».

"Grano" di Sicuro: il racconto da entrambi i fronti

«“Grano” - lo illustrano - è il racconto di un inviato speciale della Rai che, il giorno dell’attacco russo a Kiev, prende il primo volo per Mosca e si ritrova a seguire una guerra che, secondo alcuni analisti, sarebbe dovuta durare poco, ma che finisce per trasformarsi in un lungo conflitto di logoramento che costringe alla fuga e alla sofferenza milioni di ucraini».

«Non è un’analisi geopolitica, ma un lungo e articolato racconto della guerra dal punto di vista di chi la subisce: le persone - precisano poi -.

I rifugiati in fuga, i bambini terrorizzati nei bunker, gli anziani evacuati in carrozzina sotto le bombe, i ragazzi che si improvvisano soldati».

«“Grano” è la “terra di mezzo” in cui si muove chi consuma la suola delle scarpe, a metà tra reportage e diario di viaggio, senza mai perdere la tenerezza - concludono -. Un mosaico di storie sorprendenti e sconosciute di vita dal fronte, un viaggio attraverso infinite distese di coltivazioni di grano e cereali, “l’oro di Ucraina”, trasformate in trincee da chi prova a difendersi dall’invasore».

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