GLI OBIETTIVI: Questa volta, però, Atlante, gestito da Quaestio sgr, non avrà sulle spalle la volta celeste ma gli aumenti di capitale di due tra le banche italiane più in difficoltà: Popolare di Vicenza e Veneto banca. L'altro principale obiettivo del fondo di investimento è quello di comprare i crediti problematici ora in pancia alle banche a un prezzo superiore di quello a cui al momento li valuta il mercato, vale a dire non più del 20% del valore nominale di questi prestiti.
LA DOTAZIONE E CHI LO FINANZIERA': Il fondo di investimento Atlante potrà contare su una dotazione tra i 3 e i 6 miliardi di euro. A finanziarlo dovrebbero essere la Cassa depositi e prestiti controllata dal Tesoro per circa 400 milioni, le fondazioni di origine bancaria per circa 500 milioni, ma anche le banche dai conti più robusti, ossia Intesa Sanpaolo e Unicredit, e i grandi gruppi assicurativi come le Generali. Mediobanca si è invece sfilata.
PERCHE' LE BANCHE NE BENEFICERANNO: Ci si aspetta che il settore bancario italiano ne benefici perché in questo modo non soltanto le ricapitalizzazioni imminenti, che sembravano essere a rischio copertura, saranno garantite, ma gli istituti potranno alleggerirsi dei crediti problematici a prezzi più elevati rispetto a quelli ora dettati dal mercato. Una questione di vitale importanza per Monte dei Paschi di Siena ma anche per Carige. Quest'ultima tra l'altro ha da poco ricevuto un'offerta dal fondo statunitense Apollo che valuta i crediti deteriorati sotto il 20% del loro valore nominale. Un'offerta che a questo punto potrebbe essere superata da un nuovo personaggio mitologico appena entrato in scena: Atlante.
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