L'intervento da superman di un fotoreporter pescarese ha salvato la vita, o comunque evitato conseguenze drammatiche, a un sessantacinquenne pescarese che ha rischiato di soffocare per aver ingoiato un boccone troppo grande di carne. Poteva trasformarsi in tragedia la cena di un gruppo di persone in un ristorante di Pescara Porta nuova l'altra sera. Valerio Simeone, giornalista e fotografo, faceva parte della comitiva e quell'uomo sedeva dalla parte opposta del tavolo: «Lo osservavo mangiare con gusto una bistecca - racconta - non conoscevo personalmente quell'uomo con cui ho delle amicizie in comune. Tra un boccone e l'altro il nostro commensale conversava con una signora seduta di fronte a lui. La donna ha improvvisamente lanciato un urlo, di colpo ho visto lui piegato sul tavolo con la bocca aperta e un filo di saliva che scendeva. Credo che l'uomo fosse bloccato già da alcuni secondi prima di alzarsi in piedi e nessuno si era accorto del suo disagio».
Immobile, incapace di tossire o respirare, lo sventurato necessitava di un intervento rapido che nessuno era i grado di assicurare, tranne Simeone: «In realtà volevo che fosse qualcun altro a tentare la manovra di Heimlich, una tecnica per far espellere l'ostacolo.
Il 65enne ha ricominciato a respirare, ma ha impiegato qualche minuto per recuperare forze mentali e fisiche: «Credo che non si sia reso del tutto conto di quello che ha rischiato - commenta Simeone - mi fa piacere essermi reso utile. Se quella persona fosse rimasta ancora pochi secondi in quello stato, si sarebbe probabilmente accasciata a terra rendendo la manovra più complicata. Questo episodio dimostra quanto sia importante, per chiunque, l'educazione al pronto soccorso perché ci sono casi in cui neanche l'ambulanza ha tempo sufficiente a salvare una vita».