Diffusa la lista con i nomi degli infettati al funerale rom, il sindaco: denuncio tutti

Lista con i nomi di rom infettati al funerale, il sindaco: denuncio tutti
di Rosalba Emiliozzi
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Lunedì 18 Maggio 2020, 07:57 - Ultimo aggiornamento: 08:56

Liste con nomi, cognomi, date di nascita e residenza di persone contagiate dal coronavirus.  Sono i positivi, per lo più rom, del palazzo di via De Gasperi, a Vasto, in Abruzzo. «Oltre ai dati personali di malati Covid-19 diffusi in chat, su gruppi whatsapp e sui siti, stanno girando video violenti e questo mi ha spinto a presentare denuncia». Così il sindaco Francesco Menna nell'ennesima super cliccata e criticata diretta Facebook. Nel lungo tu per tu con i suoi concittadini rivolge un «appello alla responsabilità, anche da parte di chi sta diffondenmdo dati personali di persone ammalate e video».
«Questo è il momento della consapevolezza e responsabilità», dice più volte, responsabilità «intesa come intellingenza per isolare questo fenomeno» ma anche azione penale e civile verso coloro che hanno diffuso sul web dati sensibili.   



Una diretta di poco più un minuto, con la voce affanosa del sindaco, ha diviso di nuovo la città della riviera abruzzese ed è costata a Menna, primo cittadino Pd, una pioggia di critiche. Il perché è facile da capire. Il non rispetto delle regole che ieri ha fatto salire a 26, per lo più rom, gli infettatti al funerale di Campobasso del 30 aprile, in pieno lockdown con divieto assoluto di partecipare alle esequie e varcare i confine delle regioni. Nonostante le restrizioni, che milioni di italiani hanno seguito al millesimo, perdendo il loro lavoro e spesso anche un futuro, una carovana di rom è riuscita a superare i controlli e si è ritrovata in massa in Molise già due giorni prima del funerale. E' scoppiato un focolaio di dimensioni mastodontiche, con 60 contagi in Molise e 26 a Vasto, addirittuta con due bambini piccoli positivi e un intero palazzo in via Alcide De Gasperi infettato e per questo sigillato e presidiato costantemente dalle forze dell'ordine in modo che nessuno esca. Spesso si sentono urla e insulti provenire dagli altri edifici verso il palazzo Covid. Odio che molti scaricano con violenza sul web.

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A Vasto, la lista con i nomi dei contagiati sta circolando da due giorni e il sindaco fin da subito ha deciso di denunciare il grave episodio. Lungo i 100 commenti che accompagnano la sua diretta tanti cittadini la pensano in modo diverso. «Si dovrebbero denunciare per primi coloro che sono andati fuori regione nonostante il divieto, poi le autorità che sono state inesistenti. Ad essere danneggiati siamo noi cittadini onesti che abbiamo rispettato in toto le regole. Mi spiace signor sindaco ma stavolta dissento dalla sua linea d'azione» dice un donna. Un'altra aggiunge: «Denunciare e processare per direttissima i cittadini che si sono mossi dai propri comuni quando era vietato. Queste situazioni hanno un nome: procurata epidemia, tentata strage»

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«La consapevolezza e la responsabilità avrebbero dovuto utilizzarla quelle persone che purtroppo hanno avuto la possibilità di fare ciò che volevano. Non parli di responsabilità e consapevolezze a persone che per tre mesi sono rimaste segregate in casa. Mi dispiace ma questo discorso non ha senso», dice un altro vastese in un commento. «State a vedere che alla fine della fiera saranno loro a chiedere i danni, e li pagheranno pure per violazione della privacy», dice un altro. «Sa quante persone frequentano quei palazzi per procurarsi altro? E cosa vuole circoscrivere, pensate alle cose serie, qui c'è gente che per mesi ha fatto sacrifici con attività chiuse e stando a casa e voi avete dato a queste persone i buoni per Covid»,  sbotta un altro. Un utente, tra i pià equilibrati, fa una sintesi che centra il problema Vasto: «Fatto sta che la diffusione di dati sensibili coperti da privacy è reato. Però concentrate le risorse al fine di punire i rom per epidemia colposa in primis, e dopo ma solo dopo perseguire chi in un momento di rabbia ha diffuso i fogli sbagliando. Altrimenti i rom ne escono come sempre impuniti e liberi».

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Sul focolaio coronavirus durante il funerale ha aperto un'inchiesta la procura di Campobasso. Si sta cercando di capire come nessuno abbia segnalato e fermato l'assembramento di persone che poi ha generato il contagio a catena arrivato fino in Abruzzo 

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Ieri poi c'è stato il post di Lorenzo Sospiri, presidente del Consiglio regionale di FI, a riaccendere la miccia ricordando «il funerale di un pescarese con la P maiuscola» in piena pandemia del leader della marineria di Pescara, Mimmo Grosso: «Qualche settimana fa vi fu grande polemica, minacce di denunce, interrogazioni di consiglieri comunali ed anche multe elevate per il funerale di un pescarese con la P che aveva visto, in verità con grande ordine, gli amici salutarlo al porto. Doloroso ma accettabile se non si può non si può. Non ti dico quanti tra gufi e cassandre hanno bacchettano il sindaco di Pescara per la passeggiata del 1 maggio sulla riviera, anche qui meglio fare attenzione».



Poi Sospiri aggiunge: «Ora, però, mi attendo che la tua Prefettura e la Questura competente identifichino e denuncino i rom che a Vasto come a Pescara ed altrove con i loro comportamenti illegali ed irresponsabili stanno mettendo a rischio la salute di tutti, nessuno pensi di poter far finta che non è accaduto nulla, invocando la solita solfa del razzismo che semmai è verso gli abruzzesi. Controlleremo che tutte le procedure siano avviate, adesso stiano controllati h 24 in quarantena ed isolati , altrimenti si proceda con provvedimenti più restrittivi».
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