Balconi cadenti al Progetto Case:
​ora indaga la Corte dei Conti,
ipotesi danno per 18 milioni

Balconi cadenti al Progetto Case: ora indaga la Corte dei Conti, ipotesi danno per 18 milioni
di Marcello Ianni
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Giovedì 7 Aprile 2016, 11:51 - Ultimo aggiornamento: 11:53

L'AQUILA - Mentre nel deposito giudiziario si deve fare spazio per ricoverare l’ennesimo balcone caduto a Cese di Preturo, e mentre la Procura si appresta a firmare la richiesta di rinvio a giudizio per 27 persone (dieci in meno rispetto agli iniziali indagati) a scendere in campo questa volta, preannunciando un ennesimo “terremoto” giudiziario, è la Procura contabile, quella cioè della Corte dei Conti. Una “lente di ingrandimento” particolare, destinata a far tremare gli indagati, visto che le sue valutazioni esulano quelle della magistratura ordinaria.

Il presunto danno erariale è di 18 milioni di euro, denari che secondo il pm Roberta D’Avolio (supportata dalle indagini svolte dagli agenti del Nipaf e della sezione di Pg della Forestale presso la Procura) sono stati erogati traendo in inganno la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della protezione civile. La stessa Procura contabile dovrà valutare anche la sussistenza del danno di rilevante entità, visto che agli indagati la Procura ordinaria ha contestato a vario titolo di avere agito approfittando delle situazione di necessità degli sfollati, del contesto emergenziale, ostacolando la pubblica difesa nonché per i pubblici ufficiali di aver commesso il fatto con abuso di potere. La voluminosa inchiesta (che ha portato anche la scorsa settimana gli investigatori della Forestale, diretti dal commissario capo Antonio Rampini a Piacenza nella sede della società Safwood che ha fornito il legno per la realizzazione dei manufatti provvisori) ha posto in luce come gli indagati, a vario titolo, avrebbero attestato contrariamente al vero i vari certificati statici di collaudo, e tecnici amministrativi, ovvero la conformità delle opere secondo legge. Contestazioni sollevate anche in ordine alla tipologia e qualita’ dei materiali, privi anche questi delle certificazioni.

I forestali ed i consulenti nominati dalla Procura hanno riscontrato in taluni casi la mancanza del collante e delle sostanze che avrebbero dovuto garantire la resistenza nel tempo e dunque la resistenza del legno che invece in sede di incidente probatorio era stato trovato con una evidente marcescenza.

Di qui il presunto danno erariale che ha portato la Procura contabile a chiedere ed ottenere la trasmissione del fascicolo. Non è la prima volta che i magistrati contabili hanno approfondito aspetti sul posto sisma. Quello più importante, riguarda la sentenza di condanna per danno erariale sui mancati sfratti ai morosi negli alloggi provvisori

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