L'Aquila, verso l'anniversario del sisma
Le scuole ancora nei Musp ma i soldi
ci sono: "Non potevamo spenderli"

L'Aquila, verso l'anniversario del sisma Le scuole ancora nei Musp ma i soldi ci sono: "Non potevamo spenderli"
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Giovedì 2 Aprile 2015, 12:07 - Ultimo aggiornamento: 12:26
ROMA - A sei anni dal terremoto all'Aquila 6 mila bambini sono ancora nei MUSP, i Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio, costruiti per il rientro a scuola nel settembre 2009 ma che oggi mostrano i segni del tempo, con disservizi e disagi. Per ora nessun istituto è stato ricostruito, eppure i soldi per farlo sono nelle casse comunali, 44 milioni. «Sono arrivati solo a metà 2013 e fino ad allora, per legge, non potevamo fare nessun progetto - dichiara all'ANSA il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente - A breve dovrebbero cominciare i lavori in due scuole ma la burocrazia per la ricostruzione pubblica ci fa perdere mesi». Il Comune ha fatto una manutenzione costosa dei MUSP e quindi presidi, insegnanti e genitori chiedono: perchè invece non si comincia a ricostruire le scuole? Nella frazione di Sassa, nei container, c'è l'Istituto Rodari. Silvia Frezza, maestra e parte della Commissione «Oltre il MUSP», racconta: «In questa scuola i filtri dei condizionatori sono stati puliti due volte in sei anni, con un aumento di malattie respiratorie e congiuntiviti. I pavimenti si stanno staccando: hanno messo bulloni e nastro adesivo ma i bambini inciampano. E poi ci sono solo due bagni per le femmine e due per i maschi per 120 bambini di scuola primaria. Altrove, in altri Musp della città, quando si va a tirare l'acqua dal water questa riesce dal lavandino. In altre non funzionano le fogne o i tetti hanno avvallamenti per la neve e quindi infiltrazioni. Le stesse ditte costruttrici ci dissero: 'Potete restare qui massimo 4-5 annì. Poi molte di queste sono scomparse lasciando noi e il Comune in difficoltà». Ma nonostante i disagi quotidiani la didattica non ne risente, almeno a Sassa, ed è anzi arricchita da progetti e collaborazioni, in primis con la Onlus Action Aid, presente all' Aquila dal 2009, e che in particolare in questa scuola (oltre a Reggio Calabria e Napoli) ha avviato il progetto «Costruiamo insieme l'Italia del futuro», testimonial l'attrice Stefania Rocca. L'obiettivo è rendere la scuola centro di aggregazione sociale. Con Action Aid all'Aquila è stato possibile offrire, come sostegno al reddito, un corso di nuoto gratuito per 15 bambini, anche grazie ad uno sponsor sportivo, e contributi per il buono mensa. E poi si fanno progetti sull'alimentazione e gli sprechi alimentari, iniziative di 'cittadinanza attivà con adulti e bambini, aprendo la scuola al territorio e insegnando il tema della vulnerabilità ambientale. «Questa è una città che ha dimostrato attivismo e protagonismo - racconta Sara Vegni referente di Action Aid all'Aquila -, basti pensare ai tanti movimenti e comitati nati dopo il sisma. Anche i giovanissimi hanno dimostrato molto, quindi è giusto dare loro la parola, anche perchè nei primi anni non ce l'abbiamo avuta». Ed è proprio per rendere partecipi i bambini di quello che L'Aquila sta vivendo che nella scuola «Rodari» 100 ragazzi hanno formato liste e programmi, disegnato simboli e trovato slogan per eleggere il Consiglio comunale dei bambini. Il Consiglio prenderà anche parte al 'verò Consiglio comunale dell'Aquila per presentare richieste e osservazioni. L'intento è quello di costruire una città a misura di bambini. «Che i soldi per le scuole siano fermi è paradossale e brutto anche nei confronti delle altre scuole d'Italia - commenta Sara Vegni - che soffrono le cattive condizioni dell'edilizia scolastica; qui ci sono e non li sappiamo spendere».
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