Renzi, decreto per il Giubileo. Il premier sceglie la squadra

Renzi, decreto per il Giubileo. Il premier sceglie la squadra
di Marco Conti
4 Minuti di Lettura
Sabato 21 Novembre 2015, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 16:45

«Stop alle chiacchiere» e via al decreto-Giubileo con soldi, uomini e poteri. Obiettivo: in sei mesi fare ciò che normalmente a Roma non viene fatto in sei anni. Matteo Renzi sulla riuscita del Giubileo e sulla Roma del dopo-Marino non ci mette solo la faccia ma anche il portafoglio. Trecento milioni di euro che il prossimo Consiglio dei ministri destinerà per le «opere urgenti» necessarie ad affrontare l'Anno Santo e a non rendere un incubo la convivenza dei cittadini con milioni di pellegrini.

EVOCARE

Pragmatico e poco propenso ad alimentare le polemiche con l'ex sindaco e la minoranza interna del Pd, Renzi intende predisporre rapidamente tutti gli strumenti che permettano ai due commissari di governare la città per l'ordinaria e la straordinaria amministrazione.

Un decreto che, oltre ad assegnare risorse in più, definirà gli ambiti di competenze del commissario capitolino Paolo Francesco Tronca e del commissario per il Giubileo Franco Gabrielli. Al primo verranno assegnate le competenze su appalti e cantieri. Al secondo quelle relative alla sicurezza del Giubileo. Tutti e due i prefetti verranno supportati da sub commissari che li affiancheranno con precise competenze delegate. Il più volte evocato ”dream team” comincia quindi a prendere forma nei tempi previsti dallo stesso Renzi che in agenda aveva come data di scadenza del mandato del sindaco la mezzanotte di oggi.

Il precipitare del rapporto tra Marino e Pd non ha colto impreparato palazzo Chigi che, dopo aver ”sfornato” il nome del commissario solo dopo tre ore dalle dimissioni del Consiglio comunale, sta lavorando al testo del decreto che verrà presentato in settimana. Oltre alla stesura del bilancio, la sfida più grande che spetta a Tronca sarà quella delle municipalizzate Atac e Ama e della viabilità.

SCORTA

L'esperienza maturata dal prefetto a Milano sulle procedure di appalto realizzate a Milano in tempi da record e con la massima trasparenza, sono uno dei motivi principali della nomina a commissario della Capitale. Ovviamente non si partirà da zero visto che sulla faccenda dei trasporti il senatore ed ex assessore Esposito ha già avuto modo di presentare a palazzo Chigi una sorta di relazione-preventivo elaborata sulla scorta delle richieste dell'amministratore delegato di Atac, il dimissionario Danilo Broggi. Non migliore è la situazione della municipalizzata Ama che stenta a far decollare la raccolta differenziata e continua ad esportare rifiuti in altre Regioni con costi considerevoli per la collettività.

La scommessa sul Giubileo e su Roma è per Renzi simile a quella vinta a Milano con l'Expo. In tutte e due le città si andrà al voto a giugno per il rinnovo del Consiglio comunale ed è ovvio che ciò che verrà fatto a Roma verrà letto anche alla luce dell'appuntamento elettorale il cui esito verrà fatto ricadere, nel bene o nel male, sul governo. Se a Matteo Orfini e Lorenzo Guerini, rispettivamente commissario del Pd romano e vicesegretario del partito, Renzi affida il compito di rilanciare il partito a Roma e di mettere a punto le candidature in vista della primavera, a se stesso assegna il ruolo di promoter dell'azione di governo del Campidoglio con un ruolo di coordinamento tra i due commissari prefettizi e palazzo Chigi.

SEDE

Velocità e trasparenza. Due requisiti sui quali Renzi, a cui piace ancora molto il lavoro da sindaco, intende poggiare il lavoro dei prossimi mesi per testimoniare che è possibile anche a Roma un modo diverso di governare non diverso da quello di Milano. Oltre all'inevitabile riflesso interno anche il Giubileo, come l'Expo, rappresenta per il premier un grande palcoscenico internazionale sul quale brilla per importanza la Santa Sede di Papa Francesco. Non ci sono solo i difficili rapporti di Marino con Oltretevere da recuperare, anche in vista del varo delle unioni civili, ma c'è da ristabilire anche una dimensione internazionale di Roma che scandali e polemiche hanno oscurato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA