Asfalto che si sbriciola nemmeno fosse un pacchetto di cracker finito in fondo a uno zaino. Che sia sulle strade ad elevato traffico o su quelle secondarie;. che si tratti di incroci o addirittura marciapiedi, fatto sta che dentro le buche di Viterbo rischia di caracollare anche il consenso, finora alquanto elevato, che la sindaca Chiara Frontini è riuscita a mantenere intorno a sé. Il termometro del placet, misurato sui social media, da sempre canale preferenziale di comunicazione della prima cittadina, segna un inizio di raffreddamento, tanto che le critiche – fino a poco tempo fa piuttosto timide – ora compaiono persino sotto i video con cui spiega alla città quanto fatto di settimana in settimana.
“Voglio sperare che le asfaltature non vengano fatte come quelle dietro la banca d’Italia”, commenta un cittadino proprio sotto il post con cui Frontini difende il proprio operato, addossa le responsabilità ai predecessori e annuncia i prossimi interventi di asfaltatura.
“Ho segnalato da giorni le buche... Giustamente aspettano le denunce delle gomme scoppiate” scrive un altro. Una donna domanda aiuto: “Chiedo cortesemente a chi debbo rivolgermi per il rimborso di una gomma spaccata a causa di una buca. Grazie”. Molti suggeriscono di chiamare i vigili urbani ma un cittadino la dissuade: “Si perde tempo. Io al Poggino ho avuto danni alle gomme e agli ammortizzatori, i vigili hanno fatto il verbale ma alla fine devi anticipare i soldi dell’avvocato e il Comune non ti risarcisce. Morale: ho lasciato stare”. E un’altra aggiunge: “Io ho fatto tutto... Ti liquidano con una cifra irrisoria che sei costretto ad accettare! In caso contrario devi fare causa al Comune con il rischio di perdere e di dovergli pagare anche le spese legali!”.
Il pericolo, oltre che per gli automobilisti costretti a improvvisi slalom e per le loro vetture, è anche per i pedoni: molte buche, tappate di recente, complice la pioggia si stanno sgretolando in grossi pezzi che rischiano di essere lanciati al passaggio delle auto. Per non parlare dell'effetto doccia dietro l’angolo: provare per credere.