Via Marconi, Sacrario, San Faustino: nasce il gruppo di vicinato. I commercianti: «Rubano pure le telecamere»

Via Marconi, Sacrario, San Faustino: nasce il gruppo di vicinato. I commercianti: «Rubano pure le telecamere»
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Mercoledì 19 Aprile 2023, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 19:45

Sicurezza tra viale Marconi, Sacrario e quartiere San Faustino: commercianti e residenti fondano un gruppo di vicinato. La raccolta firme per aderire al progetto lanciato dal Comune di Viterbo è partita nei giorni scorsi. Cittadini protagonisti con attività di osservazione e segnalazione. Per ora hanno sottoscritto il modulo una dozzina di persone. L'iniziativa, si apprende da alcuni iscritti, è stata coordinata per la parte burocratica da un legale. A breve l'elenco sarà trasmesso a palazzo dei Priori per la registrazione e le successive istruzioni.

Con quale spirito si aderisce? Per spirito civico, ma anche per disperazione. Come racconta una commerciante in zona piazza dei Caduti: "In questi anni contro furti, gente ubriaca e risse abbiamo provato di tutto: denunce e segnalazioni. Abbiamo visto susseguirsi anche le ordinanze anti bivacco. Non è cambiato niente. Proviamo anche questa, sperando che funzioni. Avevo messo anche le telecamere esterne: una l'hanno rubata e due le hanno messe fuori servizio". La donna preferisce mantenere l'anonimato. E come lei chiedono di non apparire con nome e cognome altri negozianti: tutti per "paura di rivalse" da parte degli stessi soggetti che "prendono il sole tutti i giorni sdraiati sulle panchine, bevono bottiglie di birra seduti sul marciapiede, litigano, si drogano o entrano in negozio per rubare".

"Ma qui non è il Bronx", assicura il titolare di un bar, anche lui del futuro gruppo di vicinato. "Si tratta sempre delle stesse persone, poche. Non servirebbe chissà quale operazione di polizia per ripulire la zona". Spesso non è neanche una questione di ordine pubblico, "ma di decoro" spiega un residente. "Ci sono molti angoli del quartiere che la sera restano al buio. Si formano assembramenti di gente che beve e lascia a terra di tutto. Ad esempio, alle spalle del monumento dei Caduti.

Basterebbe un po' di luce per scoraggiare questi fenomeni". Simbolo del degrado è lo stato in cui versa il monumento ai Facchini in piazza della Repubblica. Dovrebbe essere tenuto come un gioiello, invece è tutto imbrattato.

Oltre ai danni per gli affari ("i clienti hanno paura"), i commercianti lamentano "forte stress psicologico". "Bisogna stare sempre con gli occhi aperti. I furti sono frequenti". Di merce e di soldi. Qualche giorno fa in un negozio di abbigliamento una persona è stata messa in fuga dalla commessa solo all'ultimo, quando quasi era riuscita ad arrivare alla cassa. In un altro negozio che vende alimentari il proprietario per difendersi ha dovuto installare un impianto anti taccheggio: "Mi è costato tremila euro, più il nastro per le etichette: 150 euro a rotolo. Ma i ladruncoli già hanno imparato a eluderlo". Chi sono? "Adulti e giovanissimi. Non solo di Viterbo, ci sono ragazzi che arrivano dai paesi vicini".

Succedono anche fatti molto gravi, come l'aggressione al commerciante Giovanni Scuderi, colpito in testa con un ombrello. O il furto due domeniche fa in un chiosco, durante la chiusura: i ladri sono riusciti a entrare dopo aver staccato il contatore della luce e disattivato il sistema di allarme: "Evidentemente siamo controllati", ragionano gli esercenti.

In un altro negozio di abbigliamento contro ladri e persone moleste il titolare ha ingaggiato la security: "Il controllo di vicinato? Ci informeremo. Ma detta così non si capisce molto. Qui si risolve solo con una presenza fissa delle forze dell'ordine". Dati del ministero dicono che a Viterbo l'indice di delittuosità è molto più basso che altrove. "Il confronto non va fatto con le altre città, ma tra la Viterbo di qualche anno fa e quella di oggi", rispondono da via Marconi.

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