Protagonista un imprenditore quarantacinquenne di Bassano Romano, il quale ha rischiato persino l’arresto in aula dopo che il pubblico ministero Cristiano Ricciutelli ha chiesto al giudice Silvia Mattei l’aggravamento della misura dell’allontanamento nella misura dei domiciliari.
Il bassanese, infatti, pochi giorni fa, si è presentato almeno un paio di volte con una scusa in uno dei diversi luoghi per lui resi “off limits” dal giudice; ovvero una palestra frequentata dalla donna vittima di stalking. Interrogato dal giudice - che sulla misura si è riservato - s’è giustificato dicendo che, saputo lo scorso 11 gennaio dell’allontanamento, voleva soltanto salutare la titolare e l’istruttore del centro sportivo, suoi conoscenti: «È da tempo che la signora sostiene accuse che non sono vere, si sono inventati tutta questa storia», si è difeso in aula.
La coppia, che si è costituita parte civile, sarebbe intenzionata a chiedere un maxi risarcimento addirittura per 600mila euro. Corrispettivo per la vita d’inferno in cui il bassanese li avrebbe relegati con le sue molestie e il suo comportamento persecutorio.
Il processo, di fatto, entrerà nel vivo il 14 marzo con le deposizioni delle vittime e quel giorno il giudice scioglierà anche la riserva sull’arresto.
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