Latina, prof di religione inviava foto hard ai suoi alunni: tre studenti coinvolti, scatta l'inchiesta

Il caso è emerso grazie ai ragazzi che hanno avuto il coraggio di raccontare quanto stava accadendo, ormai da mesi, all’interno delle loro classi ma anche nei gruppi virtuali sui social, soprattutto su Instagram

Latina, prof di religione inviava foto hard ai suoi alunni: tre studenti coinvolti, scatta l'inchiesta
di Francesca Balestrieri e Marco Cusumano
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Febbraio 2023, 21:06 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 19:49

Aveva creato un profilo Instagram dal quale inviava foto intime ai propri alunni, creando anche delle “storie” visibili solo ad alcuni ragazzi delle sue classi. Bufera in una scuola superiore di Latina dove un professore di religione è accusato di aver inviato materiale pornografico ai propri alunni e, almeno in un caso, anche di aver molestato un ragazzo durante una lezione in classe. 

L'inchiesta della Procura di Latina

La Procura di Latina in questi giorni sta acquisendo elementi utili per ricostruire una situazione agghiacciante, ancora tutta da chiarire. Il caso è emerso grazie ai ragazzi che hanno avuto il coraggio di raccontare quanto stava accadendo, ormai da mesi, all’interno delle loro classi ma anche nei gruppi virtuali sui social, soprattutto su Instagram. 

Secondo la ricostruzione, l’approccio del docente è stato inizialmente molto amichevole, in poco tempo ha conquistato la simpatia e la fiducia dei suoi studenti grazie soprattutto al suo modo di fare scherzoso, molto vicino ai ragazzi.

Poi qualcosa è cambiato, il prof ha assunto un atteggiamento diverso in particolare con alcuni ragazzi. Il docente è diventato più insistente, chiedendo ai ragazzi di accettare i suoi inviti su Instagram dove voleva essere seguito dai suoi alunni inserendoli tra gli “amici più stretti”. Ha così creato una cerchia ristretta di ragazzi, iniziando poi a inviare foto sempre più spinte, arrivando al nudo integrale. 

Tre studenti coinvolti

Sono almeno tre, al momento, gli studenti che avrebbero ricevuto il materiale pornografico, due ragazzi e una ragazza, di classi diverse, tutti tra i 15 e i 17 anni. Ma il sospetto e il timore è che il “giro” di giovani coinvolti sia decisamente più ampio. La voce è circolata rapidamente all’interno della scuola e alcuni ragazzi hanno segnalato il caso ad altri insegnanti che si sono subito rivolti al dirigente scolastico. Il preside, a quel punto, ha convocato alunni e famiglie per ascoltare la loro versione dei fatti. 

«Abbiamo avuto notizia - spiega il dirigente - di un comportamento poco consono da parte di un professore e dunque ci siamo da subito attivati per capire cosa stesse accadendo. Stiamo parlando con le famiglie e da quanto risulta finora i ragazzi mi sembrano tranquilli. Ovvio che andremo a fondo per capire cosa sia veramente accaduto». 

In realtà i ragazzi sono tutt’altro che tranquilli e la questione non può essere assolutamente minimizzata. La Procura di Latina, dopo essere stata informata, si è già attivata per gli opportuni accertamenti e nelle prossime ore potrebbero arrivare le prime convocazioni per acquisire gli elementi utili. 

Mesi di chat


A quanto emerso l’invio del materiale pornografico va avanti da mesi, addirittura dalla scorsa estate, ma il caso è emerso solo negli ultimi giorni. Lunedì il professore è stato convocato dalla dirigenza dopo le segnalazioni arrivate nel corso del week end e da allora non presta più servizio presso l’istituto. Secondo la scuola si tratta infatti di un supplente a cui era scaduto il contratto che non gli è stato rinnovato. Ma la questione potrebbe essere decisamente più complessa e, forse, è stato lo stesso prof ad aver lasciato l’incarico dopo l’esplosione del caso. 

Il profilo chiuso in fretta

Di certo negli ultimi giorni l’insegnante ha chiuso il profilo di Instagram ma il materiale pornografico sarebbe stato comunque salvato da diversi alunni attraverso gli “screenshot” che consentono di conservare le immagini anche dopo la rimozione dai social. La Procura di certo acquisirà il materiale disponibile e non è neppure escluso un accertamento tecnico approfondito sui dispositivi del professore per individuare non solo le foto e i video, ma anche le conversazioni private con gli alunni.

Le domande sono diverse: dopo aver inviato le sue foto, il prof potrebbe aver chiesto agli alunni di scattare e inviare le loro foto? Per adesso, tuttavia, l’indagine è in una fase iniziale e occorrerà tempo per poter iniziare a dare delle risposte, facendo chiarezza su quanto accaduto.

Il precedente 


Poche settimane fa, al tribunale di Latina, si è svolta una delicata udienza legata a un altro grave episodio di abusi sessuali all’interno di una scuola del capoluogo pontino. Sotto accusa un bidello che avrebbe molestato una ragazzina di appena 13 anni in una scuola media. L’uomo, secondo l’accusa, avrebbe prima conquistato la fiducia della ragazzina offrendole delle merendine e poi, a distanza di qualche giorno, l’avrebbe palpeggiata sul seno e nelle parti intime durante la lezione di educazione fisica, tentando anche di baciarla nel bagno dove l’aveva seguita. La ragazza, oggi 16enne, ha raccontato tutto davanti al giudice durante un incidente probatorio, con il sostegno di una psicologa.

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