«Ma lo sapete che il prof mi batte i pezzi?». E' cominciato così al Majorana il caso del docente di religione che ha inviato foto hard ai ragazzi del liceo del capoluogo. A scuola c'era un'ora di buco, un professore che manca, un bidello che si affaccia di tanto in tanto a vedere che non accada nulla e in classe i ragazzi che parlano fitto fitto. Uno degli studenti racconta agli altri cosa gli è capitato, quei messaggi whatsapp con il professore di religione che lo hanno sconcertato. Tutti gli si fanno attorno e gli dicono: «Ma come?», «Ma che dici?», «Possibile?». Lui prende il telefono, apre la chat e non fa a tempo a dire: «Guardate», che un altro ragazzo ammette: «Ci sta provando pure con me».
E' cominciata così questa vicenda triste e squallida che ora è al centro di un'inchiesta della Procura della Repubblica.
Ma se i ragazzi quella mattina non si fossero parlati forse su questa vicenda sarebbe calato il silenzio. Sono stati gli studenti, dopo essersi scambiati tra loro il contenuto delle chat - squallido e inequivocabile - a guardarsi in faccia e a chiedersi: «E ora che facciamo?». La scelta è stata unanime: cominciare a parlarne. A questo punto però non è chiaro se il docente, compreso quanto stava accadendo, abbia preferito dimettersi o se sia stata la scuola a fermarlo comunicando la decisione alla Curia. Infatti, i professori di religione sono gli unici docenti che non vengono assunti per concorso o chiamati con procedure di evidenza come per le supplenze, ma vengono indicati direttamente dalla Curia.
E - come ha rivelato ieri la nota della Diocesi - ha scoperto cosa fosse accaduto dopo la richiesta da parte del Majorana di assegnazione di un nuovo docente di religione per le dimissioni del prof travolto dal caso. Non è chiaro invece come la notizia sia arrivata in Procura dando l'avvio all'inchiesta. I ragazzi quella mattina si erano posti il problema e speravano che fosse la scuola a denunciare l'episodio, ma stando a quanto è stato possibile sapere sono rimasti delusi nello scoprire che la scuola si era limitata ad accogliere le dimissioni del docente. E' andata realmente così?
Altra cosa che ha sconvolto i ragazzi è che il prof si era fatto benvolere, c'erano studenti che stravedevano per lui. Ma dopo l'esplosione del caso i ragazzi si sono accorti di un particolare che ora assume contorni tutti da approfondire: all'inizio dell'anno il docente di religione aveva spinto tutti a seguirlo su Instagram e cominciato a seguire a sua volta tutti i suoi alunni, salvo poi rimuoverne molti, moltissimi, restando collegato - temono oggi gli studenti - alla fine solo con quelli con cui chattava.