Viterbo concede la piscina comunale alla Fin: il sì dopo nove mesi di sospetti, dubbi e ripensamenti

Viterbo concede la piscina comunale alla Fin: il sì dopo nove mesi di sospetti, dubbi e ripensamenti
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Venerdì 28 Agosto 2020, 10:35 - Ultimo aggiornamento: 18:49
Il consiglio comunale - e la città - ostaggio della piscina. L'approvazione della delibera che affida alla Federazione italiana nuoto la gestione della vasca comunale - arrivata ieri alle 22.20 dopo 9 ore di consiglio - non è stata come bere un bicchier d'acqua. Che la faccenda fosse complicata era chiaro da mesi, da 9 mesi fa. «Sembra un parto», hanno commentato dalla minoranza. E con tanto di travaglio.

I lavori dedicati alla delibera iniziano alle 12 con la lettura del documento da parte del sindaco Giovanni Arena. Per dire che la Fin «si prenderà carico della piscina per 8 anni, rinnovabili». Che la convenzione da stipulare porterà la città ad avere «un centro nazionale che punta tutto sugli Europei di nuoto». La Fin ha già in gestione, provvisoria, l'impianto e questo sarebbe terminato tra 3 giorni, senza approvazione della delibera. A sottolinearlo è la stessa Fin, che pochi giorni fa ha mandato una lettera al Comune per spiegare cosa chiede.

IL DOCUMENTO
"Dobbiamo rappresentare che la Federazione, nonostante l'incondizionata e concreta disponibilità dimostrata, non è più in grado di sostenere alle attuali condizioni l'onere della gestione provvisoria”, hanno avvertito Arena. E proprio su questa lettera che il consiglio, poi nel pomeriggio, ha avuto il primo corto circuito. «Questa lettera, anticipata dal Messaggero - ha spiegato il capogruppo di Forza Civica, Giacomo Barelli - è diversa da quella che ho ricevuto io con l'accesso agli atti. Perché il sindaco l'ha inviata solo alla maggioranza? E perché non sono stati presentati tutti gli atti?». Il tentativo di spiegarlo arriva dal sindaco: «La lettera è chiaramente la stessa, arrivata il pomeriggio e protocollata la mattina. Nessun mistero».

IL NODO REGOLAMENTO
Il secondo corto circuito arriva invece quando i consiglieri di minoranza Letizia Chiatti (Vt 2020) e Alvaro Ricci (Pd) parlano del contrasto tra regolamento comunale e delibera per l'affidamento della gestione. «E' stato votato un regolamento che dice chiaramente che non devono essere superati i 5 anni negli affidamenti. Questa ne concede 8, rinnovabili». Poi a fine seduta arriverà la marcia indietro del sindaco: non più di 5 anni.

Ma non solo: la minoranza attacca a tutto campo sempre con Ricci e Barelli: «Abbiamo discusso 9 mesi - ha detto il primo - su questa vicenda perché i conti non tornano. La gestione provvisoria è costata 227mila euro alle casse del Comune e avete modificato di tutto per concederla alla Fin. Per un costo ridicolo di mille euro al mese e un introito per l'amministrazione pari a zero». Alla fine un emendamento del sindaco stesso riporta a 5 anni l'affidamento e il voto: 18 sì, 10 no. Al voto da registrare, nella maggioranza, l'astensione-assenza dei consiglieri di Fondazione.
 
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