Piscina, dopo la lettera della Fin il sindaco non molla: «Avanti, entro il 31 il consiglio sul centro federale»

Piscina, dopo la lettera della Fin il sindaco non molla: «Avanti, entro il 31 il consiglio sul centro federale»
di Massimo Chiaravalli
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Sabato 15 Agosto 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 10:39
Il sindaco Giovanni Arena non getta la spugna. Dopo la lettera della Fin, crede ancora nella nascita di un centro federale nella piscina comunale. Tanto che entro il 31 agosto, termine della proroga, ci sarà un nuovo consiglio. In prima convocazione.

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«La lettera non è un segreto – dice - l’ho messa nella chat della maggioranza. Sono un po’ amareggiato. Il Messaggero ha corretto alcuni errori all’inizio, come la modifica del regolamento. Tutto il resto è stato cambiato per avere una condivisione, ma ancora non siamo arrivati al voto finale. Ho parlato con gli altri sindaci di città dove ci sono i centri federali: sono una grossa opportunità».

Sindaco, la lettera come cambia la situazione?
«Sono stati di una correttezza unica. Avrebbero potuto dire: signori, il 31 agosto scade la proroga, arrivederci e fate come vi pare. Non parliamo con il circolo bocciofilo, è la federazione con più risultati a livello olimpico internazionale. Hanno detto di prendere le nostre decisioni, ma dal 31 agosto, considerando che non possiamo fare programmazione di gare e abbonamenti, non si può proseguire. Per evitare di metterci in un mare di guai, possono continuare a darci assistenza a condizioni diverse da quelle attuali. La federazione non può diventare un’opera francescana, buttare i soldi non piace a nessuno».

Minaccia di andarsene, il centro federale dunque è morto e sepolto?
«Per me no. Io ancora confido di convocare il consiglio comunale entro la fine del mese, in modo da chiudere questa partita. Dopo l’arrivo della lettera ci ho già parlato. E gli utenti mi supplicano di non farli tornare nel baratro. La Lazio nuoto? Basta chiamare il Comune di Tivoli, rispondono di non nominargliela».

Se non ce la fanno ora che paga quasi tutto il Comune, come faranno ad accollarsi utenze e manutenzione, come prevede la delibera di istituzione del centro federale?
«Con l’affidamento di 8 anni più 8 potrebbero sopportare alcuni mesi in perdita. Hanno esperienza, sanno benissimo come procedere. Ma non possono accollarsi le spese di una situazione incerta. A Trieste nei primi 12 anni il Comune gli dava un milione l’anno, ora 800 mila euro, proprio perché considerano l’indotto. Cosa che mi auguro sia ancora possibile anche a Viterbo».

Ci sarà dunque un nuovo consiglio entro la fine del mese?
«Sì sì. Chiederò al presidente di convocarlo».

In prima o seconda convocazione?
«Voglio farlo in prima, darebbe l’immagine di una maggioranza compatta, anche se l’ex sindaco Michelini è andato avanti tre anni in seconda convocazione».

E’ un’arma a doppio taglio: se finisce come l’altra volta?
«Lo so, ma non farlo in prima significherebbe conclamare il fatto che c’è una maggioranza litigiosa che deve fare a meno di una parte di essa. Potrei rimanere amareggiato, non stiamo però parlando del bilancio. Poi il consiglio è sovrano e si prende tutte le responsabilità. Un impianto del genere non lo puoi dare a una società viterbese, non ci sono le professionalità e non puoi andare sui giornali sportivi per gli eventi che si fanno in città».

Secondo la minoranza quella della Fin è un’ingerenza fare pressing sul consiglio comunale.
«Per loro è una vittoria se noi non diamo la piscina alla federazione. Per me sarebbe una grande sconfitta per la città intera. Mandarla via e andare a un affidamento che non si sa dove ci porterà, è una grande responsabilità. L’opposizione fa il suo mestiere, ma per me la lettera è un atto di correttezza istituzionale».
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