Vetralla, via libera a 114 ettari di fotovoltaico. No del Comune: «Aree agricole di pregio. Pronti a ricorso»

Vetralla, via libera a 114 ettari di fotovoltaico. No del Comune: «Aree agricole di pregio. Pronti a ricorso»
di Simone Lupino
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Mercoledì 23 Novembre 2022, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 19:13

Maxi impianto fotovoltaico in arrivo a Vetralla. Comune pronto alle carte bollate dopo il via libera lo scorso 3 novembre dalla conferenza dei servizi regionale a una centrale su 114 ettari di superficie agricola in località Cinelli e Querciolare. L’amministrazione guidata da Sandro Aquilani, che aveva espresso parere negativo in virtù di una delibera di consiglio che individua le aree idonee e non idonee a questi progetti, non ci sta. “La delibera esclude gli impianti nelle aree agricole di pregio. Valuteremo ora le decisioni che la legge ci consente di prendere ”, dice il vice sindaco e assessore all’Ambiente Giovanni Gidari, colui che ha seguito da vicino l'iter, solo formalmente non ancora concluso. E il sindaco Aquilani attacca: “Noi diciamo no, ma poi approvano lo stesso: se è consentito comunque, allora a che serve farci esprimere? Siamo favorevoli al green ma queste strutture devono trovare la collocazione giusta, tutto qua. Una legge nazionale dice che ogni regione deve avere tot metri quadrati di rinnovabili, non devono concentrarsi in un unico luogo. Coldiretti sta facendo una battaglia perché vengono distolti territori dall’alto valore agricolo”.

Si preannuncia un nuovo scontro sulle rinnovabili in terra di Tuscia. L’istanza in questione era stata presenta il 17 luglio 2020 dalla società Vetralla srl, con sede a Bolzano. Il progetto prevede un impianto di potenza pari a 102 megawatt picco che si allaccerà alla stazione elettrica di Tuscania tramite cavidotto di 23 chilometri. Oltre alla parte dei pannelli c’è un’area destinata alla produzione agricola: “Nel caso in oggetto non è possibile parlare di consumo di suolo in quanto la realizzazione dell’impianto fotovoltaico non sostituisce l’attività agricola preesistente, bensì ne integra i benefici”, scrive la società.

Come è arrivato il via libera? Il giudizio finale si basa sulla sommatoria dei pareri espressi al termine di tre incontri dagli enti competenti (settori della Regione, Provincia, Comuni, Soprintendenza e altri). In questo caso tutti positivi o positivi con prescrizioni. Tranne due, contrari: Comune di Vetralla e Soprintendenza. Quest’ultima segnalava la vicinanza dell’impianto con aree archeologiche (Norchia e San Salvatore). Quello dei Beni culturali è però un parere non vincolante quando l’area di progetto non è sottoposta a vincoli, come in questo caso.

Lo scontro va al di là del progetto: “Noi abbiamo trovato la procedura già avviata. Prima del nostro arrivo il Comune non si era neanche mai presentato in conferenza dei servizi - spiega Aquilani - Abbiamo approvato subito una delibera che individuasse le aree idonee e non idonee alle rinnovabili. Cosa che la Regione Lazio avrebbe dovuto fare insieme ai Comuni da tempo. Questa mappatura non ce la siamo inventa, ci siamo basati sul Ptpr”. "Non vuol dire che le rinnovabili a Vetralla non si faranno - aggiunge Gidari - Si faranno eccome. Oltre ad aver determinato aree degradate dove sono autorizzate, è previsto che le attività agricole possano installare impianti anche a terra per loro necessità. Da poco abbiamo affidato un progetto per la copertura degli edifici comunali e allargheremo questo percorso ai cittadini con la prima comunità energetica”.

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